Le polemiche sulla comunità LGBTQIA+ sono sempre all’ordine del giorno, e spesso anche all’interno della comunità stessa.
Ne sa qualcosa Hunter Schafer, modella e attrice di Euphoria, catapultata al centro di una polemica sui social che l’avrebbero definita contro le persone non binarie. Il polverone si è alzato dopo che Schafer avrebbe messo mi piace e commentato con tre punti esclamativi dei post su Instagram incentrati sulla differenza tra persone trans medicalizzate e persone trans non medicalizzate: il post avrebbe direttamente accusato la seconda categoria come colpevole delle recenti procedure del governo americano che riterrebbero non necessaria alcuna assistenza sanitaria alla comunità trans (come se il problema non provenisse da fuori, ma direttamente all’interno): “Spero che le persone non binarie che hanno lottato per non considerare più le identità trans delle condizioni mediche che includessero disforia, siano felici ora che hanno vinto e gli stati repubblicani hanno iniziato ad essere d’accordo con voi” scriveva il post, specificando che le persone trans “non binarie non hanno lo stesso lusso di giocare in giro come loro”.
I don’t have much to say about Hunter Schafer herself – but I want to react to the post she reacted to.
Let’s have a talk about transmedicalism, and why transmedicalism – not non-binary people – have a bigger impact on why anti-trans legislation is flourishing today. pic.twitter.com/b3Yymkd3KS
— Erin Reed (@ErinInTheMorn) August 23, 2022
Il post ha generato un’ondata di polemiche, e l’apparente supporto di Schafer non ha fatto altro che ferire e colpire buona parte del fandom. Ma nelle ultime ore l’attrice non ha esitato a fornire ulteriori spiegazioni, chiarendo la sua posizione: “Già che ci sono, non nutro assolutamente nessun odio verso le persone non binarie” ha scritto l’attrice su Instagram “Mi sono ritrovata d’accordo con il post di un’altra ragazza che ha puntualizzato come ci sia uno sbilancio tra la visibilità e lo spazio preso da persone non binarie e donne trans binarie (in particolare quelle nere o che sono dovute ricorrere al sex work per sopravvivere)“. Ha concluso Schafer: “Non sono una persona trans medicalista, e la mia ideologia riguardo la transessualità non ha a che vedere con il transmedicalismo, o alcun disprezzo verso le persone non binarie“.
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Il post ha ricevuto un milione di likes, tra commenti di gente ancora indignata verso Schafer per aver manifestato supporto ad un post “espressamente transmedicalista” che ha messo le persone non binarie sullo stesso piano dei leader di centro-destra, e chi ha commentato che “nessuna persona trans sana (che esce regolarmente all’aria aperto) ha davvero pensato di perdere la testa per quei tre punti esclamativi“.
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