Henry Steinn, un ragazzino transessuale islandese, ha portato a termine in modo egregio una gravidanza inaspettata, scoperta durante la primissima fase della transizione FtM, dando alla luce una dolcissima bambina con parto cesareo.
Ovviamente il ragazzo, che ha scoperto la gravidanza poco prima di iniziare la terapia ormonale, non ha continuato la transizione, sospendendo qualsiasi tipo di farmaco che potesse danneggiare la vita della piccola creatura che stava crescendo dentro di lui. Nonostante ciò ha deciso di continuare a vivere la sua identità maschile, vestendosi da uomo e continuando il suo percorso. Non è stato facile però essere maschile col pancione: “Cercavo solo di portare t-shirts larghe, la cosa positiva è che il mio ragazzo è più grande di me e quindi mi ha prestato tutti i suoi vestiti”, scherza Henry. “Ho portato varie volte pantaloni ‘ortopedici’ da gravidanza, nonostante li trovassi un po’ troppo femminili…ma non ho mai utilizzato vestiti premaman e tuniche“.
Il ragazzo ha rivelato alla sua famiglia di sentirsi un uomo nell’ottobre del 2014, e nel febbraio del 2015 si è fidanzato con un ragazzo. La cosa sorprendente (ma che dovrebbe essere normalità) è che Henry non ha mai trovato difficoltà, e in famiglia e in ospedale durante la sua singolare gravidanza: “Da quello che ho potuto constatare, qui le persone hanno un atteggiamento piuttosto libertario. Sono sempre stato piuttosto aperto riguardo a queste cose e non ho mai sperimentato alcun tipo di pregiudizio. Ho spiegato tutto in ospedale e mia madre, che era presente, ha fatto un grandissimo lavoro ricordando a tutti ogni volta che sono un uomo“.
Nonostante ora Henry possa continuare con la sua transizione, ha annunciato che allatterà la propria bambina, aspettando ancora per assumere i farmaci per il bene della piccola: “Lo farò finché lei e io ce la faremo. Poi penserò a consultarmi con il medico per la transizione, prima possibile”. La prerogativa dei neo genitori teen? Non attribuire alla propria figlia nessuna identità di genere prestabilita: “Non vogliamo imporre nulla di gender-specific alla piccola durante i suoi primi anni di vita, così che non si focalizzi sul rosa o cose del genere. Quando avrà iniziato a sviluppare la propria opinione so cosa mettersi, sarà libera di scegliere qualsiasi cosa voglia“.
Che dire: una decisione del genere è difficile da prendere. Di fronte all’impellente bisogno di portare alla luce la propria vera identità di genere, questo giovanissimo ragazzino ha giustamente anteposto il bene della propria bambina. Complimenti!
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