“Affetti collaterali” è il titolo di una nuova commedia musicale in giro per i teatri italiani proprio in questi giorni. Il regista è Maurizio Rigatti, già aiuto di Ferzan Ozpetek ne “Le fate ignoranti”, mentre la musica è di Andrea Guerra, figlio di Tonino, compositore della colonna sonora dello stesso film, campione d’incassi della stagione.
L’azione si svolge tutta in una appartamento dove vivono, in affitto, Piggy (Nadia Rinaldi) un’attrice di scarse fortune, una coppia di suoi amici gay e uno splendido lavavetri sudamericano, oggetto del desiderio di quasi tutti i personaggi, interpretato da Franklin Santana.
Franklin è uno bellissimo modello venezuelano, già noto per gli spot mondiali della Levi’s e per la pubblicità di “La Compagnia delle Indie”, ma alla sua prima esperienza da attore “vero”. Gay.it lo ha intervistato per saperne di più su di lui e su questa commedia.
La prima volta che reciti, come va?
“La verità? Sono contento, ma ho troppa paura. Comunque non è la prima volta che recito. In un spot pubblicitario ho detto qualche parola…ma non conta”
Sei un ragazzo fantastico, che effetto fa essere desiderato nella vita e sulla scena?
“Nel mio paese non sono desiderato molto. Succede in Italia. Forse perché il latinoamericano è di moda. Io mi diverto, ci scherzo, tanto è gratis, no?”
Sei preparato anche alle critiche?
“Le critiche mi interessano moltissimo. Del resto è la prima volta in teatro, se avessi paura dei giudizi negativi sarei stupido. Anzi spero di averne di intelligenti e di trarne qualcosa”
E’ una commedia musicale. In scena balli e canti?
“Allora, canto poco, non è il mio forte. Per ballare…tutti hanno una pazienza incredibile con me. Sì ballo, ma non è il mio forte. A parte la salsa, ovvio. Sono cresciuto con la salsa, non temo rivali”.
Ci racconti un po’ della tua vita? Gli inizi, per esempio.
“Me ne sono andato a Miami. Dove ho fatto mille lavori per campare, cameriere, scaricatore al porto. Un bel giorno mi vede un pezzo grosso della Levi’s e mi chiede di fare una pubblicità per loro. Io dico “Boh, vediamo..”. Questo insiste e da lì sono diventato modello”
Con chi hai lavorato e chi preferisci?
Ho fatto le sfilate dell’asse Milano – Parigi – New York, quindi ho lavorato con molti, ma i miei preferiti sono Gautier, Armani e specialmente Luciano Soprani. Un uomo straordinario, che considero il mio secondo padre”
La moda è accusata di essere monopolio dei gay, tu che ne pensi?
“E’ chiaro. E’ il loro mondo, sei tu che vai nei loro territori. Non mi sorprende né mi scandalizza. Lo trovo naturale. L’unica cosa che non approvo è l’immagine di un uomo troppo efebico, emaciato, quasi anoressico. Ecco questa esasperazione, questa bellezza decisa a tavolino un po’ mi disturba, ma certo non i gay nella moda”
E tu che rapporto hai avuto con i gay?
“Senti io ho vissuto a Miami, ok? E’ la capitale gay degli Usa! Non sono un neofita. Del resto mi considero etero al 100%. Così come mi considero una persona aperta. Io adoro i miei amici gay e loro adorano me. Se qualcuno mi fa un’avance io rispondo scherzando. In questo modo sono nate delle bellissime amicizie che coltivo tutt’ora. E se un uomo è gay io non lo metto mai da parte. Rispetto le loro regole e loro mi rispettano . E se mi invitano alle feste ci vado. Le amiche degli omosessuali sono sempre delle donne bellissime!”
di Paola Faggioli
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