5 tweet come un pugno nello stomaco: sono quelli di cui si compone la “lettera” inviata a Luca Paladini, coordinatore de I Sentinelli di Milano, l’associazione antifascista e lgbt, e da lui pubblicata sul suo profilo Twitter.
Paladini viene chiamato in causa perchè attivo in una associazione che lotta per l’autodeterminazione. Per questo pensiamo che divulgare questo scritto possa amplificare il messaggio che vi è contenuto.
Signor Paladini
La leggo da parecchio tempo. Non sono sempre d’accordo con quello che scrive ma non la trovo banale, per questo la seguo. Vorrei raccontarle una cosa. Sto morendo. Il commovente tentativo di dissimulare dei miei cari è crollato banalmente guardandoli in faccia.
Uno che sta morendo lo sa, anche se intorno a lui si raccoglie una legione a provare a dirgli che non è così. Sto morendo non di covid, ma di quell’altra brutta bestia, che quest’anno anche il suo nucleo famigliare ha purtroppo conosciuto.
Non le scrivo per impietosirla, si figuri. È che io vorrei andarmene ora, in questo momento, mentre le scrivo. Non vorrei esitare un secondo in più. Vorrei esercitare il mio diritto a non vivere rincoglionito dalla morfina i miei ultimi giorni.
Lo vorrei anche per mia moglie e mia figlia che non meritano di vedermi diventare 35 kg e pieno di piaghe da decubito. Perché le scrivo? Perché mi piacerebbe mai come ora declinare la parola “libertà” in tutte le sue forme e sfumature.
Siete fra i movimenti che si battono per l’autodeterminazione. Cosa mai di più prezioso può esistere del decidere della propria dignità? Mi imbarazza chiederglielo, ma mi farebbe piacere, visto che comunque ha un buon seguito, che pubblicasse questo mio scritto.
Lo consideri il buon gesto di un carceriere che dona l’ultima sigaretta a un condannato.
E contribuisca per quanto ne è capace con tante altre associazioni benemerite, la Luca Coscioni in primis, a rendere giustizia anche a questo elementare bisogno di libertà.
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Se lo scrivente puo' affrontare un viaggio a Zurigo , l'organizzazione Dignitas o Exit potrà senza troppe formalità e complicazioni , provvedere in merito . Ma torniamo sempre al nocciolo della questione : nel nostro Belpaese una cosa tanto connaturata alla libertà della decisione non esiste. Divorzio , aborto , uno straccetto di legge sulle Unioni Civili sembrano dei miracoli , delle concessioni che ci vengono elargite come elemosine. Basta passare il Sempione o Ventimiglia e tutto cambia. Cosa fa la differenza tra sudditi al servizio di uno Stato ed uno Stato al servizio dei cittadini? Non è tutto oro quel che luce , ovvio non esiste l'El Dorado , ma almeno qualcosa che gli somigli.