Madonna ha reso omaggio alle vittime LGBTQIA+ della strage del Pulse, locale di Orlando, nel corso del Celebration Tour con tappa a Miami. La popstar ha invitato i sopravvissuti, gli amici e i familiari delle 49 persone uccise nella sparatoria del 2016, come riportato da People.
“Voglio attirare l’attenzione su quanto accaduto perché i locali notturni, la musica e la danza sono ciò che ci unisce“, ha sottolineato Madonna dal palco. “Non dovrebbero essere luoghi che portano tristezza, tragedia, omicidio, morte, dolore, sofferenza e traumi. Ma sfortunatamente, gli esseri umani sono ancora bloccati in una sorta di routine. Starò sempre dalla parte dei gay, sempre, perché i gay mi hanno sempre sostenuto“, ha continuato Madonna, che ha definito la strage del Pulse come “il peggior attacco terroristico dopo l’11 settembre“.
“Faccio dance music. Il mio lavoro è riunire le persone, far ballare le persone, renderle felici, non giudicare. Questa merda non dovrebbe accadere. Non dimenticatelo“, ha proseguito Madonna. “Quando impareremo? È una domanda retorica, ma vi sto dicendo che tutti ne facciamo parte: e sapete perché? Perché tutti ci giudichiamo a vicenda”. “Pensiamo di essere superiori, di aver visto tutto, di aver fatto tutto, ma anche io parlo male delle altre persone. Anche io giudico. Siamo tutti colpevoli di discriminazione in un modo o nell’altro, quindi, a livello globale, stiamo contribuendo a questi crimini di odio. Pertanto, chiedo a tutti voi di ricordare le vostre responsabilità, e chiedo a tutti voi di ricordare che avete la capacità di far brillare la luce nel mondo e di fare la differenza”.
A questo punto Madonna, che solo pochi giorni fa aveva ospitato un eccitato (?) Ricky Martin sul palco, si è commossa. In lacrime, la popstar ha chiesto al pubblico presente di illuminare il palazzetto con le torce del telefonino.
La notte tra l’11 e il 12 giugno 2016, una sparatoria di massa avvenuta all’interno del night club LGBT Pulse di Orlando, in Florida, ha sconvolto il mondo.
320 le persone all’interno del locale, quando un uomo armato di un fucile semiautomatico e di una pistola semiautomatica iniziò a sparare. 49 le vittime accertate, 58 i feriti. All’epoca, prima della successiva strage di Las Vegas del 2017, si trattò della più sanguinosa sparatoria della Storia degli Stati Uniti d’America. Il più feroce atto terroristico sul suolo statunitense dopo l’11 settembre 2001. Omar Mateen, ucciso alle 5 del mattino dagli agenti di polizia intervenuti sul posto, odiava le persone omosessuali, anche se diverse fonti parlarono di una sua omosessualità mai accettata, faticosamente celata.
Il Pulse, storico locale LGBT di Orlando, è da allora diventato memoriale permanente contro l’omofobia. L’allora Presidente degli Stati Uniti Barack Obama definì la strage come un “atto d’odio e di terrore“, partecipando, insieme al vicepresidente Joe Biden, al memoriale in onore delle vittime.
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