Il TAR Toscana, al quale si sono rivolte due coppie omosessuali di Empoli assistite dai soci di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, gli avvocati Mario di Carlo e Roberto Vergelli, con l’avv.ta Masini di Roma, ha confermato l’assenza di norme che attribuiscano ai Prefetti il potere di “cancellare” le trascrizioni dei matrimoni celebrati all’estero. Per l’effetto il TAR ha dichiarato il difetto assoluto di attribuzione in capo al Prefetto di Firenze che in data 5.11.2014 aveva disposto – pur non avendone il potere – l’annullamento della trascrizione nei registri di stato civile del Comune di Empoli dei matrimoni della due coppie e ha dichiarato la nullità degli atti prefettizi. Un bello schiaffo alla Circolare del Ministro degli Interni , Angelino Alfano, di dodici mesi fa, insomma.
Nel contempo il Tribunale amministrativo riconosce che spetta solo “al giudice ordinario, pronunciarsi sulla fondatezza della domanda, a partire dalla effettiva e concreta configurabilità nell’ordinamento civile di una situazione giuridicamente rilevante e tutelabile in capo alle ricorrenti” e conclude invitando a riassumere entro tre mesi il giudizio davanti al Tribunale ordinario rilevando il difetto di giurisdizione.
Il Sindaco del Comune toscano, Brenda Barnini, un anno fa aveva infatti emanato una direttiva che consentiva la trascrizione nei registri di Stato Civile del comune toscano delle nozze tra persone dello stesso sesso che i cittadini empolesi, in mancanza di una legge nazionale, celebrano in paesi stranieri.
“Ancora una volta – ha commentato l’avv. Michele Giarratano, nostro collaboratore – i Tribunali riportano la politica sui binari di diritto e civiltà. Il TAR Toscana, confermando le decisioni già assunte nel corso del 2015 dai TAR Lazio e Friuli, infatti, afferma che l’annullamento delle trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero spetta esclusivamente al l’autorità giudiziaria, rimandando dunque il procedimento al Tribunale ordinario. La prima sezione civile del Tribunale amministrativo toscano conferma dunque l’illegittimità della circolare del Ministro Alfano prot. N. 10863 del 7 ottobre 2014 la quale intimava ai prefetti di invitare i sindaci al l’annullamento delle trascrizioni effettuate o, in difetto, a provvedere loro stessi alla cancellazione. A questo punto resterà da capire se arriverà a risolvere la diatriba prima la promessa legge sulle unioni civili o, piuttosto, la decisione del tribunale ordinaria di Firenze, competente per il comune di Empoli.”
“Di nuovo il Tribunale amministrativo regionale ha confermato quello che andiamo sostenendo da tempo e cioè che l’intervento del ministro Alfano e dei Prefetti è stato un atto esorbitante dai loro poteri. Quest’ultima decisione si pone in linea con quelle già pronunciate dai TAR Lazio e Friuli Venezia Giulia” dichiara la presidente di Avvocatura per i Diritti LGBTI – Rete Lenford l’avv. Maria Grazia Sangalli “ma introduce qualche elemento di novità, come il riconoscimento della trascrizione come diritto soggettivo. Nel frattempo la politica insiste a voler negoziare sulla dignità delle persone omosessuali, nonostante i richiami che arrivano dalla Corte europea dei diritti umani e dalla società”.
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