Il caso Morgan continua a fare rumore, ad una settimana dagli insulti omofobi vomitati nel corso di un concerto al cospetto di spettatori sconcertati. Se il cantante ha inizialmente provato a giustificare quell’insensata esplosione verbale, per poi definirsi addirittura omosessuale in una chat Whatsapp per cestinare l’ipotesi omofobia, Morgan ha oggi annunciato che devolverà metà del cachet di X Factor ad una casa accoglienza LGBTQIA+.
Se da parte di Sky non ci sono stati commenti di alcun tipo, sui social in tanti avevano chiesto la ‘testa’ di Morgan, di ritorno ad X Factor in qualità di giudice. Ma Morgan evidentemente ci sarà, rimarrà al suo posto, come fatto intendere dal diretto interessato con una nuova dichiarazione appena pubblicata su Instagram.
“In questi giorni ho voluto ricostruire quello che è successo ma non mi voglio assolutamente nascondere o giustificare e voglio ribadire quanto sia sbagliato quello che ho detto”, ha precisato il cantante, per poi aggiungere.
“Voglio che le mie scuse arrivino sincere, sentite e nitide e che arrivino a tutti perché so di aver ferito tante persone, e le estendo anche ai miei colleghi di X Factor e a tutta la squadra che ci lavora. La frase che ho detto è la cosa più lontana da quella che è la mia identità di essere umano, voglio ribadirlo. Tutti sanno che non sono un omofobo, ma questo non basta, non scusa e non giustifica. Non basta, infatti, dire che si usano modi di dire razzisti, omofobi o sessisti a cuor leggero, molto al di là delle reali convinzioni e intenzioni. Bisogna cambiare questa cultura e questo lessico che persistono inconsciamente nel linguaggio di tanti e, purtroppo, con la mia sorpresa e dispiacere, anche nel mio. Porto volentieri la stigmatizzazione pubblica di quanto accaduto e accetto la gogna se questo può servire a cambiare, almeno in parte, le cose“.
Ed è qui che Morgan ha svelato la novità di giornata.
“Ho fatto un errore per il quale mi sono scusato ma che, sia chiaro, non voglio cancellare: anzi, voglio fare un gesto concreto che non lo faccia scomparire ma che lo trasformi in qualcosa di positivo e utile. Ho chiesto a Freemantle e Sky di devolvere metà del mio cachet di X Factor a una struttura di accoglienza per ragazzi rifiutati dalle famiglie di origine per il loro orientamento sessuale, identità di genere o perché hanno avviato un percorso di transizione. Ho pensato all’importanza di accogliere e questo concetto mi piacerebbe valesse anche per chi, come me, commette un errore”.
Basterà per voltare pagina sul “caso Morgan”?
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