Il prete-slave del Bronx si è dimesso, ma emergono nuovi dettagli

Padre Peter Miqueli si è dimesso sabato mattina. E indovinate un po'? Era anti-gay...

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Alla fine, padre Peter Miqueli, parroco di una importante parrocchia del Bronx, a New York, accusato dai suoi parrucchiani di aver speso un milione di dollari in 13 anni in escort sadomaso e droga, si è finalmente dimesso ieri mattina leggendo alle 5, ad una ovviamente non affollata messa, una lettera.

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“Ho preso la decisione di dimettermi da parroco di questa parrocchia, mentre sono indagato per questa spiacevole e deplorevole vicenda”, ha detto il parroco, sottolineando ancora una volta che ha concordato questa decisione con l’Arcivescovo di New York, Dolan, anche lui nell’occhio del ciclone perchè pare evidente che era almeno dall’estate scorsa, prima quindi dell’ultima visita di Papa Francesco negli Stati Uniti, il Cardinale sapesse tutta la vicenda anche nei suoi dettagli più scabrosi. “Io non sono colpevole delle accuse che alcuni parrocchiani mi hanno mosso”, ha scritto il parroco.

Il prete-slave del Bronx si è dimesso, ma emergono nuovi dettagli - Keith Crist Tatyana Gudin - Gay.it

Intanto, emergono nuovi inquietanti dettagli sulla vicenda che, per certi versi, pare assolutamente paradossale. Non soltanto ieri l’ex fidanzata di Keith Crist (nella foto i due), l’escort sadomaso preferito dal parroco, ha confessato al New York Post – che ha lanciato per primo la notizia e ne sta seguendo quotidianamente le evoluzioni – che durante l’ultima estate aveva inviato svariate email all’Arcivescovo di New York, Donal, informandolo della vicenda fin nei suoi dettagli più scabrosi (“More specifically, Father Miqueli is Keith Crist’s toilet slave“, c’era scritto in una…), ma basta farsi un giro su internet per scoprire che i parrocchiani era almeno dalla scorsa primavera che avevano creato un pagina facebook per denunciare, anche in forma anonima, tutta questa vicenda e chiedere l’allontanamento del parroco, sperando invano di farsi ascoltare dall’Arcidiocesi che invece, caso strano…, ha preferito ignorare ogni denuncia, nella migliore delle tradizioni della Santa Chiesa. Nonostante di lì a poco, stesse per arrivare Papa Francesco in una visita decisiva per migliorare l’immagine della Chiesa Cattolica negli Stati Uniti.

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Intanto, l’ex fidanzata di Keith Crist ha consegnato al New York Post i messaggi scherzosi con cui il suo ex compagno le raccontava nel dettaglio gli incontri col parroco. Era il natale 2014 che Crist ad esempio scriveva dicendo che era davvero stanco dopo due giorni di “molly” (il nome in slang dell’MDMA, la droga sintetica alla base dell’extasy), con lei che lo implorava di imporre al reverendo di non portare più droga negli incontri sessuali. Nel messaggio accanto, datato 30 dicembre 2014, Crist diceva alla sua ragazza che al parroco gli aveva chiesto di riflettere seriamente su come gli poteva essere d’aiuto: “Mentre rido e lo umilio, lui pretende di essere ancora più disgustoso e perverso. Umiliazione pubblica al massimo.”

Il prete-slave del Bronx si è dimesso, ma emergono nuovi dettagli - chiesa bronx Peter Miqueli - Gay.it

Quanto alla condotta di padre Peter Miqueli come parroco della parrocchia di St. Frances de Chantal nel Bronx e prima di St. Frances Xavier Cabrini sulla Roosevelt Island, emergono piano piano i racconti dei parrocchiani. Padre Miqueli era ovviamente un integralista: contro le persone divorziate, i single e, guarda caso, contro gli omosessuali. A una certa Catherine Holmes, ad esempio, madre single di una ragazza di 12 anni, aveva negato il sacramento proprio perché non sposata. Sull’omosessualità le idee di Padre Miqueli erano ovviamente molto chiare e nette: “è un peccato ed un abominio”, avrebbe detto in molte occasioni, specie nei corsi di preparazione al matrimonio ed al battesimo. E quando un partecipante osò dire la sua opinione che ovviamente era molto diversa da quella del parroco, questi si arrabbiò moltissimo, arrivando ad urlargli contro.

Ma si sa, la coerenza non alberga molto da quelle parti….

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