Anche il comune di Reggio Emilia si aggiunge all’elenco, sempre più lungo, di amministrazioni che hanno deciso di dire sì alle coppie gay e lesbiche sposate all’estero che chiedono la trascrizione del loro matrimonio.
Questa mattina, il sindaco Luca Vecchi (Pd) ha trascritto il matrimonio di Maria Emanuela Lanzerotti e Conchita Nicolao, convolate a nozze in Portogallo nel 2013. Insieme alle due donne, anche un’altra coppia omosessuale, parenti e amici accorsi a festeggiare, e i rappresentanti del circolo Arcigay Gioconda di Reggio Emilia.
“Ringraziamo calorosamente il Sindaco Luca Vecchi per una decisione che lo pone dal lato giusto della Storia – scrive in una nota il presidente del circolo Arcigay locale, Alberto Nicolini -, Reggio Emilia che si dimostra una vera città delle persone, e le decine di attivisti che hanno investito il loro tempo con noi. È stata una bellissima cerimonia che ci ha commosso, all’insegna della battaglia: “Lo stesso amore – gli stessi diritti”.”
La decisione del sindaco di procedere alla trascrizione è arrivata dopo che più volte la comunità lgbt reggiana si era rivolta all’amministrazione perché seguisse l’esempio di altre città come Roma, Milano, Bologna, Napoli ecc. Al sindaco erano state anche presentate diverse petizioni le cui firme erano state raccolte da Arcigay e lo scorso settembre l’amministrazione aveva garantito che avrebbe proceduto alle trascrizioni .
“Alcuni cittadini e cittadine di Reggio Emilia hanno avanzato al Comune richiesta di trascrizione di matrimoni celebrati fra persone del medesimo sesso, presso autorità di Paesi esteri nei quali il matrimonio fra persone dello stesso sesso è riconosciuto e regolamentato – si legge nella direttiva del primo cittadini -. In Italia è presente da tempo un dibattito, prima di natura socio-culturale ed in seguito più specificamente giuridico, sul riconoscimento dei medesimi diritti che l’ordinamento nazionale riconosce ai cittadini che contraggono matrimonio secondo le norme previste dal vigente codice civile alle coppie formate da persone dello stesso sesso”.
“Il Comune di Reggio Emilia – si legge ancora nel testo – ha già adottato, nell’istituire il registro delle unioni civili, uno strumento che riconosce pubblicamente l’esistenza di rapporti che hanno esistenza materiale nella comunità cittadina ma non sono allo stato attuale regolati da apposite normative . Analoga soluzione si vuole dare all’interesse espresso da coppie omosessuali di rendere pubblico il proprio rapporto coniugale costituito all’estero, per la finalità di manifestarlo come rapporto esistente nella realtà fattuale, per quanto non produttivo di effetti”.
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