Nel saggio intitolato L’erotismo (Garzanti, 1986), il sociologo Francesco Alberoni spiega che l’erotismo maschile è fondamentalmente visivo, genitale, promiscuo, mentre quello femminile è diffuso, coinvolge tutti gli aspetti sensoriali e si rivolge a qualcuno che ha valore, che emerge". Dopo quindici anni, però, qualcosa deve essere cambiato, almeno secondo una recentissima statistica, secondo la quale il consumo di materiale pornografico vede i due sessi ormai appaiati, nonostante le immagini che riviste, film e internet propongono, siano prevalentemente dedicate ad un pubblico maschile.
Le donne sono cambiate e, in linea con la loro ascesa nel mondo del lavoro, dove già a trentacinque anni occupano
posizioni di rilievo, si sono viste crescere la voglia di sperimentare le loro fantasie erotiche, superando le barriere inibitorie innalzate da visioni ormai datate, come quella sulla sessualità femminile di Freud (Salus – Medicina in rete), secondo cui il piacere clitorideo della bambina era una fase di transizione verso quello vaginale della donna adulta e che quindi nella crescita dovesse essere abbandonata l’attenzione al clitoride. Donne incomplete nello sviluppo, donne falliche, erano quelle che restavano capaci di avere un orgasmo attraverso la stimolazione del "piccolo pene", il clitoride appunto. Oggi, è accertato che l’autoerotismo femminile è strettamente legato alla stimolazione diretta o indiretta del clitoride e che masturbarsi fa bene anche all’autostima e al senso di sé. La ricerca ci ha rivelato che l’autoerotismo può diventare positivamente decisivo in quelle fasi della vita che, per varie ragioni, ci allontanano dal circuito seduttivo e fare da sole è l’unica scelta.
Desideri segreti si aggirano
nell’immaginario erotico femminile alimentato nelle notti trascorse girovagando sui siti Internet, leggendo riviste, chattando e, le più giovani, appassionandosi ai fumetti manga giapponesi nella versione sexy. Ma i desideri vanno esauditi e qui il sesso femminile inciampa nell’ostacolo più duro e faticoso da superare: la mancanza di coraggio. Sotto le lenzuola, l’impalcatura traballa, e se non si ha una partner più che raffinata ed esperta, le fantasie rischiano di diventare complicate e fastidiose frustrazioni che, alla fine, logorano il rapporto.
E mentre gli scienziati dell’Università Concordia di
Montreal, in Canada, sperimentano un afrodisiaco spray che, secondo loro, stimolerà il desiderio sia negli uomini sia nelle donne, aumentandone l’afflusso di sangue nelle parti erogene, noi ragazzacce avide di scoperte, desiderose di conoscere i nostri limiti e ben disposte verso le altrui esperienze, attendiamo con impazienza che qualcuna ci venga a “svezzare”…
di jaguar
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