Star.T, le stelle della visibilità trans* illuminano il Cinema Massimo di Torino alla Trans Visibility Night

Consegnati cinque riconoscimenti a personalità che si sono distinte per il proprio impegno nella promozione della visibilità trans* nello sport, poesia, attivismo e comicità.

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Un rollercoaster di emozioni e una serata indimenticabile per la comunità trans* torinese e non solo.

Il pienone al Cinema Massimo di Torino per la Trans Visibility Night di sabato sera dimostra ancora una volta la potenza di quelle voci che non possono e non vogliono essere silenziate dal pregiudizio, pronte a sovvertire stereotipi e ridefinire la concezione di visibilità per una comunità stufa di essere incasellata in categorie diventate ormai troppo strette.

Complice anche la brillante – e a tratti esilarante – conduzione di Christian Ballarin e Vittoria Sorrentino, anche quest’anno Trans Star è riuscito a lasciare il segno.

Cinque i riconoscimenti consegnati a personalità che negli scorsi mesi si sono distinte per il proprio impegno nel promuovere – tramite la loro arte e il loro attivismo – la visibilità della comunità T in un periodo storico delicato come quello che le soggettività non conformi stanno vivendo.

Valeriə Avalle, riconoscimento per la categoria Sport

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A salire sul palco per prim*, Valeriə Avalle, frontrunner per Asics classe 1995, ver* e propri* trailbreaker per l* atlet* non binari* desiderose di approcciarsi alla competizione agonistica. In un mondo dello sport spesso definito dal concetto binario, Valeri* ha saputo prendersi il proprio spazio, contribuendo nel contempo a sensibilizzare sulla rappresentazione delle identità non conformi in sfida al paradigma ciseteronormato della corsa.

“Correre mi ha salvato la vita in un momento in cui tentavo di capire chi sono – ha spiegato Avalle, intervistata sul palco dalla giornalista Silvia Garbarino – è una sensazione che non riesco neanche a spiegare, quando faccio sport. È come se in quel momento, il mio corpo trascendesse il concetto di genere, trascendesse qualsiasi concetto, ed è in quel momento che scopro una vera congiunzione tra mente, corpo e spirito”.

A consegnare il riconoscimento per l’ambito sport, Patrizia Alfano, presidentessa UISP Piemonte. 

June Scialpi, riconoscimento per la categoria Poesia

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A seguire, una toccante lettura di poesie dell’autrice June Scialpi, che attraverso il potere inesauribile della parola racconta la propria esperienza come donna transgender. Già vincitrice del premio Flaiano under 35, Scialpi ha ricevuto il proprio riconoscimento dall’assessora alla cultura della Città Metropolitana di Torino, Rosanna Purchia.

“Nella sua poesia ci siamo ritrovate e specchiate – ha commentato Purchia – ci ha fatto interrogare, restituendoci le nostre emozioni e le nostre paure. Nei suoi versi, June ha dato voce ai corpi mutevoli, corpi come i nostri, nella letteratura. Grazie June”.

Lucy Salani, riconoscimento per la Memoria

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È stato poi il momento del ricordo. Con il riconoscimento alla memoria consegnato a Lucy Salani, donna trans sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti scomparsa il 22 marzo scorso all’età di 98 anni, la sala è piombata in un silenzio reverenziale, mentre alcune clip del documentario “C’è un soffio di vita soltanto” venivano proiettate sul maxischermo.

 

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A ricevere il premio in vece di Salani, il regista e produttore cinematografico Simone Cangelosi – amico intimo dell’attivista che si è preso cura di lei fino alla fine.

“Lucy si donava, donava il proprio racconto a chiunque si dimostrasse interessato. Ed era una cosa che la affaticava e che faceva riaffiorare ricordi orribili complici di innumerevoli notti insonni, ma a cui lei teneva tantissimo – ha spiegato Cangelosi – non si è mai fermata, fino alla fine. L’ultimo evento a cui ha partecipato fu pochi giorni prima del suo ultimo ricovero. Era instancabile, lucidissima”.

Egon Botteghi, riconoscimento per la categoria Attivismo

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È stato poi il turno di Egon Botteghi, uomo transgender nonché mamma di due bambin*. Attivista e autore, Egon – salito sul palco in abito da sposa – ha saputo raccontare con frizzantezza e un pizzico di ironia il proprio percorso di transizione, reso ancora più delicato dalla sua situazione familiare – tramite la piece “”Parti di madre trans*“.

Al grido di “Io sono Egon, sono una madre, sono un uomo, sono italiano e sono ateo” – chiaro riferimento al meme di Giorgia Meloni – Botteghi ha destrutturato sul palco alcuni miti riguardanti persone trans* e genitorialità, spiegando come il suo percorso di affermazione di genere non abbia in nessun modo inficiato il proprio rapporto con i propri figli, grazie a una comunicazione trasparente e naturale che – a scapito di quanto in molti sostengono – non ha causato alcuna confusione o conflittualità.

“Con difficoltà in questi anni abbiamo cercato di spiegare che i genitori possono essere anche due mamme e due papà, una battaglia ancora tutta da vincere – ha commentato Pasquale Quaranta, Diversity Editor di Gedi – Poi arriva Egon e ci dice che una mamma può anche essere un uomo e un papà una donna. Perché riteniamo che tutto ciò che contribuisce a decostruire il binarismo dei generi sia utile a liberarci da gabbie che abbiamo costruito e in cui ci siamo rinchius*, vogliamo consegnare il riconoscimento per l’attivismo a Egon Botteghi”.

Diego Piemontese, riconoscimento per la categoria Comicità

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Ultimo, ma non ultimo, Diego Piemontese, giovanissimo comico e attivista transgender milanese che con la sua stand-up dissacrante ha saputo raccontare in chiave umoristica gioie e dolori della propria esperienza di transizione.

Piemontese ha regalato al pubblico un pezzo esilarante, per poi ricevere il proprio riconoscimento dall’attivista e direttrice del Lovers Film Festival – partner di Star T – Vladimir Luxuria.

“Il simbolo di questo riconoscimento è una stella, un simbolo meraviglioso che rende il buio meno buio – ha commentato Luxuria – siamo stelle, luminose e inafferrabili. Se ci volete guardare, dovete avere gli occhi scevri dall’inquinamento del pregiudizio e della transfobia. Solo così riuscirete a vederci come esseri luminosi, l’oscurità sarà meno scura e il cielo più bello. Ci vuole grande coraggio per salire su un palco e raccontare la propria vita di persona trans. E una grandissima dose di autoironia per strappare su questa una risata. Sarà una risata che vi seppellirà. Forse non riusciremo a seppellirvi, ma almeno si saranno divertiti. Per il suo coraggio, la sua intelligenza e la sua simpatia, vogliamo consegnare il riconoscimento per la comicità a Diego Piemontese”.

 

Commovente anche il saluto di Ballarin, che dopo decenni di intensa carriera nell’attivismo, ha annunciato il proprio “pensionamento”, per lasciare spazio all’attivismo giovane di cui la comunità LGBTQIA+ ha bisogno.

Nell’occasione, presentata anche la locandina del prossimo Lovers Film Festival, in programma dal 16 al 21 aprile. Gay.it sarà presente per raccontarvelo, seguiteci!

 

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