E’ tutto incentrato sull’importanza di fare il test, il nuovo spot del ministero per la Salute in occasione del 1 dicembre, giornata mondiale di lotta contro la diffusione dell’HIV. "Aids: la sua forza finisce dove comincia la tua" è lo slogan della campagna di informazione composta non solo dal video per le emittenti televisive, ma anche dai manifesti, da una campagna radiofonica e da una serie di uscite sui principali organi quotidiani e periodici della carta stampata. In nessun caso, però, si invita ad usare l’unico rimedio possibile per non contrarre il virus, il profilattico.
La campagna 2009, composta come ogni anno sulla base delle indicazioni formulate dalla Commissione Nazionale per la lotta all’Aids, è diretta dal regista Ferzan Ozpetek e ha come protagonista l’attore Valerio Mastrandrea. Si rivolge a "quella fascia di popolazione rappresentata dai cosiddetti ‘inconsapevoli’, vale a dire da coloro i quali non essendosi sottoposti al test ignorano la propria sieropositività, infettano gli altri attraverso i rapporti sessuali e ricevono una diagnosi tardiva della malattia", si legge sul sito del ministero. Il video andrà in onda da domani per 14 giorni.
La polemica sull’omissione della parola "preservativo" nelle campagne anti-Aids del ministero della Salute, in realtà, si ripete ogni anno nonostante sembrasse ormai chiusa con lo spot realizzato nel 2008, quando la regista Francesca Archibugi diresse la testimonial Ambra Angolini mentre rivolgeva un invito: "Rispetta la vita, rispetta te stesso e gli altri, usa il preservativo e nell’amore non rischiare". Un’eccezione unica che non si verificava da anni e a quanto pare non si è ripetuta.
Insomma, sono davvero lontani i tempi di un video che è celebrato tutt’oggi dagli internauti e che risale al 1990: "Di chi è questo?" – chiedeva un professore che entrando in classe trovava un preservativo per terra – "E’ mio", rispondevano alzandosi uno ad uno gli studenti in classe. Fu l’ultima volta che in televisione il preservativo venne citato e addirittura mostrato. Una scritta alla fine recitava: "Il profilattico è il metodo più sicuro per evitare le malattie derivanti da rapporti sessuali e le gravidanze indesiderate". A commissionarlo non fu il Ministero, ma la Control, un’azienda privata.
La campagna anti-Aids del ministero della Salute
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