100 anni di Disney, Pro Vita protesta a Disneyland Paris chiedendo il boicottaggio per propaganda LGBTQIA+

L'ossessione di Jacopo Coghe nei confronti della major prosegue. Ma le sue accuse sono fasulle.

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100 anni di Disney, Pro Vita protesta a Disneyland Paris chiedendo il boicottaggio per propaganda LGBTQIA+ - 100 anni di Disney Pro Vita e Famiglia protesta a Disneyland Paris chiedendo il boicottaggio per propaganda LGBTQIA - Gay.it
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100 anni di Disney, Pro Vita protesta a Disneyland Paris chiedendo il boicottaggio per propaganda LGBTQIA+ - 100 disney - Gay.it

Esattamente 100 anno fa, era il 15 ottobre del 1923, Walt e Roy Disney fondavano l’azienda che sarebbe poi diventata The Walt Disney Company, ovvero una delle aziende che hanno fatto la storia del cinema, dell’entertainment e del merchandising, creando sogni e fondando un impero.

Per l’occasione Pro Vita & Famiglia onlus è tornata all’attacco della Disney odierna, a loro dire colpevole di essersi piegata ad una fantomatica propaganda LGBTQIA+.

La Disney ha ammesso di usare i suoi cartoni animati per promuovere una agenda gay verso il suo pubblico. Karey Burke, presidente della Disney’s General Entertainment Content, ha dichiarato di voler arrivare in poco tempo ad almeno il 50% dei personaggi LGBT. Inoltre lo scorso maggio è stata Main Sponsor del Roma Pride. La Walt Disney Company, nel ruolo importante che svolge presso il suo pubblico, soprattutto molto giovane, e incidendo sulla comunicazione, educazione e intrattenimento dei bambini, dovrebbe rimanere almeno neutrale di fronte a temi eticamente sensibili e divisivi, evitando di sostenere eventi e manifestazioni fondati su valori contrari a quelli di grande parte delle famiglie europee“, ha tuonato Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus che ha recentemente attaccato anche Tiziano Ferro, mentendo. Questo perché la Disney non ha mai dichiarato di “voler arrivare in poco tempo ad almeno il 50% dei personaggi LGBT“.

Nel marzo del 2022 Karey Burke, presidente della Disney General Entertainment, alla guida di piattaforme streaming The Walt Disney Company come Disney+, Hulu e Star, nonché le sue reti via cavo e di trasmissione tra cui ABC, The Disney Channel e FX, aveva promesso che l’obiettivo dell’azienda era quello di arrivate ad un 50% dei personaggi televisivi legato a “gruppi minoritari“. Non unicamente LGBTQIA+, con tutte le differenze del caso che Coghe finge di non capire.

Nel dubbio Pro Vita & Famiglia onlus ha lanciato una nuova protesta “contro l’agenda ideologica della Disney“, presentandosi alle porte di Disneyland Paris con un camion, su cui si vede Topolino accecato dall’arcobaleno tappare la bocca a due bambini terrorizzati, con sopra scritto “Basta propaganda LGBT nei cartoni“. Hashtag, #BoicottaDisney.

Dura e puntuale la replica di Rosario Coco, Presidente di Gaynet.

 

“A prescindere da numeri e percentuali, va ribadito per l’ennesima volta che vedere personaggi omosessuali o transgender nei cartoni animati non modifica l’identità di bambine e bambine, ma li rende solo migliori e più inclusivi di alcuni genitori, tra cui proprio quelli di Pro Vita, che oggi si trovano a Disneyland a protestare per la presunta “propaganda LGBT”. Intanto questi continui appelli alla cautela su temi per loro “divisivi e sensibili” non fanno altro che alimentare odio e diffidenza verso migliaia di ragazzi e ragazze nelle nostre scuole. Se ProVita vuole difendere le generazioni più giovani da minacce reali come bullismo, cyberbullismo, abusi e violenza di genere, la smetta di urlare alla propaganda gender e di opporsi alle linee guida OMS sull’educazione sessuale e affettiva nelle scuole: non abbiamo bisogno dei terrapiattisti che se la prendono con Topolino”.

In passato ProVita ha raccolto firme contro i paperi gay in Ducktales, contro il Pride di Disneyland e contro Lightyear causa presenza di due mamme. Ora ha deciso di andare a ‘sfidare’ una delle più grandi, ricche e potenti aziende al mondo con un camion.

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