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Abbiamo raccolto cinque profili di donne carismatiche da seguire su Instagram. Con l’idea che nessuna voce, sola, cambierà il mondo. E che dunque un approccio corale può aiutare noi tutti a costruire un discorso collettivo, un orizzonte di valori. Sono soltanto cinque profili Instagram, si dirà. Soltanto cinque influencer. Ma il futuro non lo costruiremo forse ascoltando le storie dei singoli e cercando di farle confluire verso lo stesso mare?
Attendendo il momento in cui anche la voce più silenziosa sarà imponente, eccoci davanti a delle donne audaci e carismatiche che gridano libertà, rispetto, considerazione e accettazione.
Muriel (@murielxo)
Muriel, classe ’96, dà voce a tutte quelle persone diventate mute, per paura, per timore, per imposizione. Per paura di essere discriminate; per timore di non essere accettate; per imposizione passiva di una realtà sociale che vieta la libertà d’essere. Con una certa dose di ilarità che cela una vena drammatica, Muriel abborda tematiche LGBTQ+ dal coming out alla transizione, fino al body shaming, esperienziato in prima persona, per urlare digitalmente quanto sia importante riconoscersi, accettarsi, farsi riconoscere, essere accettati.
3 motivi per innamorarsi di MurielXo?
- Il colore della personalità che trasla nei suoi post; in una realtà nebbiosa, l’arcobaleno fa sempre bene.
- L’accuratezza e la dedizione con la quale tratta tematiche delicate, presentandole al lettore con la medesima facilità con la quale si legge il menù in pizzeria.
- Nella maggior parte dei post parla di sé, il che dà concretezza e veridicità al suo dire.
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Francesca e Ciarina (@cibosupersonico)
Francesca e Ciarina sono una coppia affermata con una passione in comune: i fornelli – a base vegetale! Sfruttano il tempo richiesto per fermarsi, per permettersi la noia, un concetto oggi troppo fugace e quasi negativamente connotato. Non è solo la cucina il luogo che amano, ma anche il Pianeta ospitante, nel quale vivono, nel quale viviamo, il quale però trascuriamo e maltrattiamo. Amalgamano le due passioni con tre ingredienti preziosi: il rispetto, la solidarietà, l’amore.
Perché seguirle?
- Essendo la cucina uno dei loro luoghi prediletti, non possono che servire sui post nuovi consigli di preparazioni vegane, riprendendo in più occasioni l’importanza del limitare lo spreco: non butteranno via nemmeno una briciola!
- Apparentemente il percorso è lineare e spensierato; poi però si parla di cancro al seno, o meglio, il superamento, la fine delle chemio. Una serie di post dedicati ai lettori, in pasto a sguardi talvolta giudicanti e spigolosi, con l’auspicio che anche il giudizio si arrotondi. Il corpo è una realtà mutante, accoglie ogni bisogno.
- Lo stile di vita sostenibile può attirare, per velleità personali o per un mero senso di responsabilità civile. #impattosottozero è un’iniziativa di Francesca e Ciarina che, per 30 giorni, hanno deciso di non impattare assolutamente sull’ambiente. Nel loro profilo troverai tutti i suggerimenti utili per condurre una vita sana nel rispetto del Pianeta.
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Leila Belhadj Mohamed (@leila.belmoh)
Leila, italiana d’origine tunisine, ha imparato che arrendersi non è un termine appartenente alla sua etica. Così, attivista transfemminista, esperta di geopolitica e diritti umani, si fa spazio attraverso la divulgazione mediatica e la scrittura.
Seguendola, potrai saperne molto di più su
- Quanto pesa essere una donna Tunisina e quanto pesa essere una donna Tunisina in Italia. Sono plurimi gli spunti riflessivi che Leila offre a proposito della realtà in Israele e in Palestina, e che con grande capacità oratoria spiega.
- Senza forzatamente riferirsi a provenienze natali, la macro-categoria in questione è la donna: quante cose ancora non si sanno, non si vogliono sapere, non sono efficacemente divulgate? Non saperle può essere considerata una gravità; non volerle sapere è inammissibile.
- Non solo Tunisia, non solo donne. Affamata di libertà e di diritti, molteplici saranno le delucidazioni in merito al panorama europeo. L’informazione è risorsa.
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Cathy La Torre (@avvocathy)
Era bambina quando Cathy La Torre sognava di diventare avvocata. Al che, il padre entusiasta per un primogenito maschio, le diede il nome Benedetto, dovendolo poi forzatamente cambiare al momento della nascita. Ed è forse da questa incomprensione ingiustamente festeggiata che Avvocathy decide di specializzarsi in diritto antidiscriminatorio, trattando professionalmente, e poi sui social, ogni discriminazione di genere, battendosi affinché a tutte le identità vengano riconosciuti i giusti diritti.
Seguendola, potrai
- Imparare molto dal punto di vista legale circa i diritti che puoi pretendere quando ti vengono sottratti, in quanto appartenente alla comunità LGBTQ+, in quanto donna, in quanto disabile, in quanto uman*.
- Parla di sé, si racconta, traduce le emozioni, i vissuti, il passato e il suo presente: offre una possibilità di riconoscimento più vicina – quando in un social si rischia di comunicare – volontariamente o non, una distanza tale per cui tutti le problematicità presentate sembrano di altri, non potenzialmente le tue.
- Informa: per esempio, non si arresta al dire “questo è il Pride Month”, ma lo racconta, lo dettaglia per tutti coloro che hanno partecipato a una manifestazione senza saperne l’origine, per tutti quelli che sono esterni alla realtà LGBTQ+, per tutti coloro che – quei pochi – prima di giudicare si mettono in discussione.
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Carlotta Vagnoli (@carlottavagnoli)
Spostiamo leggermente l’attenzione e focalizziamoci sulle donne: a parlarne ne è Carlotta Vagnoli, attivista, scrittrice, influencer. Il suo auspicio? Salvare – o sollevare, tutte quelle donne che rischiano di scivolare in vortici taglienti, le cui lame sono le violenze, il sessismo, l’hate speech, il pregiudizio. Caratterizzata da un’ironia sfrontata e una dialettica accurata, amalgama circostanze in cui più donne possono trovare pezzi della propria vita e, perché no, scovare un conforto di speranza.
Parla di…
- Donne, in caso non fosse ancora chiaro! Non usa mezzi termini, i suoi messaggi ti arrivano dritti al cuore – o al petto, se il cuore non regge. Denuncia una società misogina, omo-bi-trans-inter-a fobica, razzista e classista senza mezzi termini. Del sano riconoscimento e conforto alleggerisce il peso del giudizio.
- Sembra affidarsi allo stream of consciousness di Joyce, e non puoi che leggere tutto d’un fiato: è una forma scritta ma sembra sussurrata, e l’impatto è maggiore.
- Ricalca frasi scomode dettate da uomini che si soffermano a una forma fisica, a una jeans troppo corto, a un body molto scollato. Denuncia, apertamente, senza paura. Ed è un insegnamento implicito.
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