Forte, gentile e orgoglioso il popolo LGBTQIA+ abruzzese. Dopo una settimana di eventi sparsi in tutta la regione, ieri si è tenuta a Teramo la prima parata dell’Abruzzo Pride, che ha visto circa mille persone scendere in piazza. Un numero esiguo che testimonia la difficoltà della popolazione LGBTQIA+ abruzzese a vivere con serenità sul proprio territorio la rivendicazione delle proprie identità.
80 le associazioni che hanno aderito alla marcia dei diritti LGBTQIA+ nella regione governata da Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni alcuni giorni fa aveva intimato:
“Non abbiano a ripetersi gravi episodi posti in essere dai partecipanti in manifestazioni analoghe che, sotto lo scudo del manifestare per il riconoscimento di diritti, in realtà finiscono con l’ostentare atteggiamenti provocatori e di cattivo gusto se non addirittura blasfemi e offensivi nei confronti della comunità cristiana“
Ma il sindaco di centro sinistra Gianguido D’Alberto ha dato il patrocinio all’Abruzzo Pride ed è salito sul palco, dove ha tenuto un toccante discorso di vicinanza alla comunità queer abruzzese:
“Avete riempito le nostre strade di colori, sorrisi e di quel messaggio straordinario che è la tutela dei diritti sempre e ovunque, lo avete fatto con la gioia che ci ha consentito di abbracciare tutta la città. La presenza delle istituzioni è importante, quello che è successo con il Ddl Zan in Parlamento, quei sorrisi e quello scherno sono un insulto al parlamento. (…) Dobbiamo tornare a rivendicare il senso meraviglioso della tutela dei diritti, del principio di uguaglianza e di libertà sancito dalla Costituzione. (…). La repubblica rimuove gli ostacoli che impediscono il pieno svolgimento della persona umana, essere sé stessi, essere ciò per cui si è nati, avere diritto di essere ciò per cui si è al mondo e non essere ciò che altri vogliono che siamo. (…) Nessuno può dire che iniziative come queste strumentalizzino in nostri giovani” ha concluso il sindaco D’Alberto, rispondendo alle pressioni di Fratelli d’Italia.
La Pride Week abruzzese era iniziata il 19 Giugno con lo straordinario e ormai consueto format “Diritti in vetta” presso l’osservatorio astronomico di Campo Imperatore, in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Dalla cima più alta dell’Appennino italiano è stato presentato il il Documento Politico dell’Abruzzo Pride 2022, quindi una delegazione ha portato una grande bandiera arcobaleno al Rifugio Duca Degli Abruzzi (quello in cui si rifugiò Mussolini tra il 28 agosto e il 12 settembre del 1943, cercando di farsi liberare dai nazisti, mentre le forze alleate democratiche liberavano l’Italia dalle oppressioni nazi-fasciste).
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Dopo una settimana di eventi incentrati anche su ecologia, memoria storica e importanza della comunicazione nella tutela dei diritti, ieri la parata nella città che diede i natali – tra gli altri – a Marco Pannella.
Il raduno alle 15.30 in Piazzale Madonna delle Grazie, quindi la marcia con il carro dell’Abruzzo Pride che ha attraversato gran parte delle vie del centro cittadino, arrivando in Piazza Martiri verso le 17.00. Nella piazza più importante di Teramo si è quindi svolto il discorso politico del coordinamento Abruzzo Pride. Sul palco a condurre la drag queen Nausica Vamp. Questo il messaggio finale emozionante ed emozionato, ben scolpito sul profilo social dell’Abruzzo Pride, e che meglio di ogni altra cosa sintetizza la forza gentile dell’orgoglio queer abruzzese:
“Siamo un fiume che ha invaso la città, che l’ha risvegliata su un tema spesso dormiente e che fatto ascoltare le proprie istanze, le istanze di una comunità, le istanze di una regione, ed è fondamentale che ci vedano camminare FIER* ed ORGOGLIOS* perché dietro qualcun* di noi che viene deriso per strada c’è un* di noi CHE LO SOSTIENE, dietro ogni ragazz* cacciato di casa, CI SIAMO NOI, dietro ogni persona aggredita per strada perché trans* C‘È QUESTO FIUME.
La nostra virtù siamo noi.”
Il nostro Pride non si ferma oggi, la nostra lotta continua ogni giorno. Portatelo in tutte le strade della nostra regione, della nostra città.
Siamo un fiume di persone uniche e meravigliose e non abbiamo bisogno dell’approvazione di nessun*: NOI ABBIAMO SMESSO DI CHIEDERE IL PERMESSO PER QUELLO CHE SIAMO!
Il Pride siamo noi!
Siamo un Abruzzo Pride forte, gentile e orgoglioso.
Il primo Abruzzo Pride è stato organizzato dal coordinamento Abruzzo Pride ETS, fondata nel 2020 dalle associazioni che operano da tempo per la difesa e la promozione dei diritti delle persone LGBTQIA+ in Valpescara: Arcigay Chieti “Sylvia Rivera”, Jonathan diritti in movimento, Arcigay Pescara “Mazì” e La Formica Viola. Successivamente si sono unite i soggetti che operano nei territori del teramano e dell’aquilano: Arcigay L’Aquila “Massimo Consoli”, Marsica LGBT, Presenza Femminista e Arcigay Teramo.
Un coordinamento importante, che ha portato la regione ad unire le forze queer in un’unica piattaforma programmatica che è riuscita a concretizzare un Pride con più forza, più voce e più partecipazione. Una componente importante di quel risveglio LGBTQIA dell’Onda Pride che sta facendo vibrare tutta Italia.
“Vogliamo garantire alle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans*, queer, intersex, asessuali e tutte le soggettività che compongono la nostra comunità, la stessa possibilità di accesso alla felicità e alla loro libera autodeterminazione” si legge sul manifesto del comitato Abruzzo Pride ETS, che non dimentica di sottolineare l’importanza di una convivenza serena e rispettosa non solo tra individui, ma anche con l’ambiente sociale e naturale.
L’Abruzzo, grazie alla preziosa diversità del suo territorio, è la regione più protetta d’Europa dal punto di vista naturalistico. Non è forse giunto il momento di proteggere e valorizzare tutte le diversità?
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