In seguito all’editoriale del direttore di Gay.it Alessio De Giorgi pubblicato ieri sulle mdoalità di svolgimento del congresso di Arcigay Roma e sul deficit generale di democrazia interno ad Arcigay, pubblichiamo le repliche del direttivo di Arcigay Roma e del segretario di Arcigay Firenze.
La replica del direttivo di Arcigay Roma
Caro Direttore,
in merito al suo articolo sono necessarie alcune precisazioni, rispetto alle affermazioni fatte, che risultano incomplete o false e supportate esclusivamente da il ‘pare’ e ‘si dice’. Occorre partire dalla strana genesi della lista ‘Essere Futuro’ al congresso Arcigay Roma, i cui candidati sono stati ricercati su social network e all’interno della quale era stato inserito anche un socio ignaro di tutto ciò. E soprattutto ignaro che il suo numero di tessera fosse in possesso – non si sa ancora come, nonostante richieste di spiegazione – di almeno altri due componenti della suddetta lista. Si è trattato non solo di un episodio spiacevole, ma anche di una gravissima violazione della privacy e delle norme che regolano Arcigay. La lista non è stata ritenuta valida, infine, per mancanza di candidati: la ricerca si è spostata, infatti, da Facebook alle persone in fila (è stato chiesto anche alla vice presidente!!).
Una tale mancanza di serietà ha evidentemente lasciato il posto, il giorno successivo, all’amarezza e alla volontà di polemizzare, forse per cercare di ottenere un risultato che non si è riuscito ad avere con il confronto e la forza delle idee e dei fatti. Il dibattito costruttivo è sempre benvenuto, perché le prospettive e la partecipazione diverse arricchiscono senza dubbio la vita associativa. Piegare la realtà a una propria, arrabbiata, visione dei fatti, non va affatto in questa direzione. D’altro canto, ci domandiamo, così come molti altri, per quale motivo le affermazioni riportate nell’articolo non siano state sollevate nell’unica sede opportuna: quella del congresso, alla presenza degli organi di garanzia dell’associazione.
Non vogliamo alimentare un clima di divisione e preferiamo, pertanto, concludere con le sagge parole scritte da Fabio Croce (sostenitore della mozione Essere futuro e del suo candidato presidente Paolo Patanè) proprio sul vostro Forum che piena luce fanno su un pomeriggio bellissimo e straordinariamente partecipato:
"Io c’ero e ho espresso regolarmente il mio voto per Essere Futuro. Quando le persone impareranno nella vita ad essere puntuali, ad arrivare a un voto con un documento e una tessera valida, con liste regolarmente redatte e serenità d’animo, allora il rispetto lo guadagnano, da chiunque. Ma se si continua ad essere distratti e grossolani, giustamente tutto si complica. Sono convinto che, più che continue polemiche e avvocati, serva un confronto sereno e soluzioni intelligenti. (…..)". (fonte: Forum di Gay.it)
Il direttivo di Arcigay Roma
La replica del segretario di Arcigay Firenze Matteo Pegoraro
Caro De Giorgi,
leggendo il tuo articolo intitolato “Quanta poca democrazia dentro Arcigay”, non nascondo che ho provato un profondo dispiacere. Non tanto per me e il mio ruolo come Segretario del Comitato Provinciale Arcigay di Firenze, quanto per le persone che quotidianamente si impegnano nella nostra associazione locale e la portano avanti, tra mille indubbie difficoltà, con spirito d’iniziativa e tanta generosità e voglia di fare. Mi è dispiaciuto leggere che facevi accenno al congresso straordinario di Firenze, dove solo sette persone hanno votato i sei delegati al congresso nazionale Arcigay di Perugia, bollando il tutto come sintomo di poca democrazia e rappresentatività. Su molte cose che scrivi in quell’articolo non posso che darti ragione: dal sostegno a Paolo Patanè, nuova figura in cui anch’io credo fermamente, utile a un serio e sano rinnovamento di Arcigay, al fatto che certamente gli ultimi tre anni non sono stati di grande aiuto per guadagnarsi simpatizzanti e sostenitori tra la comunità LGBT, a causa di alcune scelte e azioni, portate avanti a livello nazionale, spesso troppo poco condivisibili – e talvolta poco condivise dallo stesso Comitato Arcigay di Firenze. Su una cosa però sono assolutamente contrario: quando parli della mancanza di democrazia, annoverando anche il Comitato di Firenze in una disamina ben più complessa che include, tra gli altri, il caso di Roma – su cui preferisco non fare commenti –, ancora dai contorni davvero poco chiari. Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” è sempre stata un’associazione inclusiva, che anzi ha sempre cercato di valorizzare al meglio l’apporto di ogni nuovo volontario, lasciando libertà di pensiero e di azione, e al tempo stesso ricercando di continuo nuove risorse, che arricchissero il dibattito interno, ci mettessero la faccia, si offrissero per la rappresentatività esterna e portassero in Arcigay Firenze la propria idea di rinnovamento. Mai è accaduto che abbiamo sbarrato le porte a qualcuno, a maggior ragione nel corso del Congresso, quando anche noi speravamo vivamente in un numero ben superiore di votanti. Per noi il dibattito interno, in una realtà come Firenze che conta migliaia di persone LGBT, è fondamentale, così come è fondamentale la diversità di visioni e di opinioni. La scarsa partecipazione al Congresso per l’elezione dei delegati nazionali deve farci riflettere, senza dubbio, su come sia stata vissuta Arcigay dai nostri soci e simpatizzanti e dalla comunità LGBT in genere negli ultimi tempi: serve senz’altro un profondo esame di coscienza che ci porti a individuare – e cercare di affrontare e risolvere al meglio – le cause di questa “sconfitta”. Certamente, però, ti posso dire che la democrazia, all’interno del nostro Comitato Provinciale, c’è e c’è sempre stata: invito chiunque a farsi avanti in tal senso, a venirci a trovare, anche solo per curiosità, e offrirsi con il proprio contribuito individuale, per far crescere e migliorare la nostra associazione; abbiamo bisogno di volti e idee nuovi, che si aggiungano a quelli che già ne fanno parte. Certamente, ripeto, la visione globale di Arcigay in questo momento non aiuta, non è abbastanza per ispirare fiducia a una persona che voglia affacciarsi al mondo dell’associazionismo LGBT. Ma è nostro compito migliorare questa visione quotidianamente, con i nostri errori e i nostri sforzi. E ci stiamo provando, giorno dopo giorno. Il tuo articolo mi ha lasciato l’amaro in bocca soprattutto per le ragazze e i ragazzi che credono in Arcigay Firenze e che in Arcigay Firenze hanno trovato accoglienza, serenità, piacere nel confrontarsi e nello stare insieme. Mi auguro solo che la prossima volta, prima di fare di tutta un’erba un fascio, vi sia maggiore attenzione per alcuni Comitati territoriali che, pur facendo parte di un organismo che si muove e opera a livello nazionale, portano avanti senza sosta, in modo indipendente dai dissidi interni di un’associazione nazionale, un lavoro fondamentale per il territorio e i suoi cittadini.
Matteo Pegoraro
Segretario Comitato Provinciale Arcigau Firenze “Il giglio Rosa” ONLUS