Si è detto giustamente sbigottito Ciro F. Di Maio, presidente di Arcigay Ravenna che ieri mattina si è ritrovato una scritta omofoba sulla porta dell’agenzia di cui è titolare. FROC*O, si legge a lettere cubitali, con vernice bianca.
“Un attacco che reputo di una vigliaccheria alquanto bassa, perchè non può non essere vigliacca la persona che con il favore delle tenebre, nascondendosi nel silenzio notturno, ti scrive sulla porta una parola per recarti offesa”, ha commentato sui social Ciro. “Io ci metto la faccia perchè ci credo nel fatto che l’omobitransfobia sia da condannare, perchè non provo vergogna per quello che sono e per quello in cui credo, perchè non essere eterosessuali non è una cosa per cui nascondersi! La scritta sta la. La vedete, non ho fretta di cancellarla perchè non ho paura. E non ho paura perchè so che questo non è il pensiero della mia città, come altre volte ho dichiarato. Continua ad esistere una minoranza di persone, di mele marce, che pensano di intimorire così il prossimo, ma so bene che questo NON è il pensiero della comunità ravennate. So bene che la mia città è vicina a me quanto è vicina alle vittime di atti di omobitransfobia. Una legge contro l’omobitransfobia, come quella in discussione in questo periodo non è solo opportuna, è proprio necessaria! Quando si arriva a colpire una persona nella sua sfera personale, per intimorirla, si tratta di un attacco a tutta la comunità che questa persona sta rappresentando. Meglio FROCIO che fascista!”.
Immediata la solidarietà di Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.
Esprimo la solidarietà e l’abbraccio di tutta Arcigay al nostro Ciro Di Maio, presidente di Arcigay Ravenna, che è stato oggetto di un attacco omofobo da parte di ignoti che hanno imbrattato nottetempo con la scritta “frocio” la porta dell’agenzia di cui è titolare. Nel racconto che Ciro stesso ha postato poco fa sul suo profilo Facebook c‘è tutto l’orgoglio di una persona gay visibile che ha scelto di stare in prima linea e di questo gli siamo grat*. Però fa male, fa tanta rabbia, mette sconforto. Perché essere una persona lgbti visibile in questo Paese ha dei costi, in termini di opportunità, di discriminazioni, perfino di insulti e di violenze. Non può e non deve essere così. Lo ripetiamo a gran voce: serve una legge efficace contro l’omotransfobia e serve rapidamente, senza tagli o compromessi al ribasso. Serve perché quella legge sarà solo un argine, ma un argine, in questo momento in cui l’onda d’odio non si ferma e sembra quasi ingrossarsi, è fondamentale.
A Ciro F. Di Maio, ovviamente, va anche tutta la solidarietà della redazione di Gay.it.
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