Ancora un caso, l’ennesimo, di un affitto negato a ragazzi omosessuali. L’omobitransfobia di stampo immobiliare è una realtà che da anni colleziona sconcertanti episodi, l’ultimo dei quali avvenuto ad Arezzo.
Una ragazza ha deciso di aiutare un coetaneo sudamericano, che da tempo cerca un appartamento in affitto senza riuscire nell’impresa. Come denunciato ad ArezzoNotizie.it, la giovane ha apertamente parlato di “situazione intollerabile”.
“Ho un amico che è in grave difficoltà perché da mesi sta cercando un appartamento in cui vivere ad Arezzo e non lo trova. Sto cercando di aiutarlo ma è veramente difficile. Il problema? Evidentemente il suo orientamento sessuale”.
Il ragazzo sudamericano vive ad Arezzo e ha trovato lavoro in un locale. Ha un contratto, può dare tutte le garanzie economiche adeguate sui pagamenti.
“Eppure, sinora, ha visto soltanto dinieghi“, ha precisato la ragazza. “Ogni volta che mi sono esposta per dargli una mano, mi vengono rivolte domande come: ‘Abiterà da solo? E’ fidanzato o sposato?’. E io semplicemente dico la verità: ‘Sì, ha un compagno. Carlos e lui vorrebbero andare a convivere’. A quel punto le porte si chiudono, invariabilmente“.
Si può e si deve quindi parlare di vera omofobia. “Tutti coloro con i quali era stato avviato un discorso per un possibile affitto, capendo che si tratta di un ragazzo che ha una relazione con un altro ragazzo, si sono tirati indietro“, ha aggiunto la ragazza, che ha poi fatto un esempio a dir poco esplicito e incredibile.
“Un signore, che all’inizio sembrava convinto di affittare la propria abitazione, all’improvviso ha mandato tutto a monte. Aveva paura che Carlos si mettesse a organizzare ‘festini’ in casa. Ma ancora a questo punto siamo? Quali particolari festini dovrebbe organizzare una persona gay rispetto a una eterosessuale? Carlos è un soltanto un ragazzo tranquillo che vuole bene al suo compagno”.
Lo scorso luglio abbiamo riportato la denuncia di una coppia di migranti gay africani, che non riesce a trovare casa in affitto a Verona. Mesi prima il caso della coppia di donne di Prato a cui hanno negato appartamenti in affitto, rispondendo loro “solo famiglie vere”.
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