Si chiama Scott Miller, ha 41 anni, è un ex banchiere e da sempre un attivista per i diritti LGBT+. A fianco del marito 67enne Tim Gill, gestisce anche la Gill Foundation di Denver, un’associazione che promuove la non discriminazione e assicura le pari opportunità per tutti gli americani, senza contare su orientamento sessuale e identità di genere.
E, per volere di Joe Biden, sarà il nuovo ambasciatore di Svizzera e Liechtenstein. Ma Scott Miller non è una persona qualunque. Con il marito, segnalato come una delle persone più ricche degli Stati Uniti secondo la lista Forbes, Miller si è sempre speso a favore dell’inclusione e dell’uguaglianza. Solo negli ultimi 3 anni, la coppia ha donato 500 milioni di dollari a supporto della causa LGBT+, oltre a 3 milioni a politici che appoggiano le minoranze e nel 2020 hanno sostenuto la candidatura di Joe Biden con 365.000 dollari.
Scott Miller è stato dichiarato il “maggior contributo di sempre all’uguaglianza LGBT+”
Biden sempre più dalla parte della comunità LGBT+
Con questa ultima decisione, il presidente democratico statunitense dimostra ancora una volta quanto è vicino alla comunità LGBT+. Una nota della Casa Bianca, a proposito della nomina di Scott Miller come nuovo ambasciatore, ha riportato:
Scott Miller è un attivista e filantropo per i diritti LGBT+”. Come co-presidente del consiglio di amministrazione della Gill Foundation, Miller dirige la strategia nazionale di donazione della fondazione per promuovere l’uguaglianza LGBT+, comprese le campagne di educazione pubblica per vietare la terapia di conversione e porre fine alla discriminazione contro gli americani LGBT+.
Ma Miller non sarebbe il primo: Chantale Wong è la prima donna lesbica, nominata da Biden il mese scorso, come direttrice dell’Asian development Bank degli Stati Uniti, con il grado di ambasciatrice.
Scott Miller è a un passo dalla nomina ufficiale
La decisione del presidente Biden non basta per ottenere il posto di ambasciatore. Per Scott Miller inizia infatti una serie di incontri, a partire dall’audizione al Senato. Dopo l’approvazione, sarà la volta della votazione da parte del governo svizzero. A proposito della sua “investitura”, ha spiegato al Denver Post le sue intenzioni in caso di nomina ufficiale:
Se sarò abbastanza fortunato da essere confermato, porterò avanti il lavoro dei miei predecessori per rafforzare il già solido rapporto che abbiamo con gli svizzeri e il Liechtenstein, compreso il nostro dinamico commercio, i partenariati per gli investimenti e la difesa.
Anche per quanto riguarda la causa LGBT+, non ci sono dubbi sul fatto che Miller continuerà la sua battaglia a favore dei diritti civili, come ha specificato anche Annise Parker, la presidente del Victory Institute:
C’è un enorme potere nelle persone LGBT+ che rappresentano gli Stati Uniti all’estero come ambasciatori e Scott garantirà che il progresso dell’uguaglianza sia sempre nell’agenda diplomatica.
Gran parte della sua carriera è stata dedicata alla promozione dei diritti LGBT+ e alla battaglia contro le discriminazioni delle persone più vulnerabili in America e siamo fortunati che presto avrà una piattaforma globale per spingere le questioni relative ai diritti umani.
Sarà un rappresentante fantastico per il nostro Paese.
Se l’esito delle votazioni saranno favorevoli, Scott Miller sostituirà Edward McMullen, l’ambasciatore nominato da Donald Trump e che ha lasciato il posto vacante a gennaio.
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Ottimo, come Italo-svizzero. Magari sarebbe stato meglio nominarlo per Ungheria, Polonia e aimè pure a Roma!
Spero che la sua nomina venga a ridosso del Referendum del 26 settembre che , qui in Svizzera , dovrebbe confermare il Matrimonio per tutti.