In Bielorussia la finale dell’Eurovision di sabato scorso non è andata in onda. Questo perché la tv nazionale, così come i siti e i principali quotidiani, è in mano al regime di Aljaksandr Lukašėnka. Ma un commento sul trionfo dei Maneskin è stato vomitato da Grigoriy Azarenok, autore e presentatore della trasmissione “La Settimana”, che ogni domenica va in onda sul canale CTV.
“Guardate che cosa ha vinto l’Eurovision. È un bestiario dei pervertiti, omosessuali degenerati, spazzatura che sa di AIDS. Per fortuna non l’hanno trasmesso in Bielorussia“, ha detto il Azarenok, riferendosi proprio ai nostri Maneskin.
Il mondo moderno della democrazia e del progresso sta avanzando con successo verso la demenza totale, verso le perversioni fuori di testa, verso gli individui in tanga, verso la distruzione di tutto ciò che è umano nell’uomo. Dobbiamo separarci da tale progresso dalla cortina di ferro. Preferiamo la dittatura. Tutto il mondo sprofonderà in questo abisso, ma la Bielorussia rimarrà un’isola di libertà.
Messaggio che alcuni politici italiani legati alla destra nazionale potrebbero persino apprezzare, per quanto indecente e chiaramente querelabile. All’avvocato dei Maneskin, mai come in questi giorni impegnato dopo l’indecente coca-gate alimentato dai francesi, l’eventuale piacevole passo successivo.
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