BigMama è pronta a portare tutto il suo orgoglio queer in giro per l’Italia con una serie di esibizioni nei principali Pride della penisola. A partire dal prossimo 7 giugno, infatti, l’artista darà il via a quello che sui social ha ribattezzato “Pride Tour” e che toccherà Genova (7 giugno, Liguria Pride), Roma (15 giugno, sul palco di Rock Me Pride), Milano (30 giugno, Drama Pride) e Padova (30 luglio, Pride Village). Si preannuncia ancor più speciale la data del 22 giugno, quando la cantante sarà addirittura madrina del Palermo Pride. Una scelta che gli organizzatori spiegano così:
Cantare di discriminazioni e omofobia in maniera così personale, mettersi a nudo con forte personalità, mostrare con audacia le cicatrici che la ispirano è la sua cifra, e non avremmo potuto desiderare un’artista più forte di lei per percorrere con noi le strade della nostra città. È tra le persone più belle e importanti a cui avremmo potuto chiedere di farlo, nel giorno di lotta e festa più importante, perché “la rabbia non ti basta”… e non basta neanche a noi, che abbiamo tantissime cose da dire insieme a lei!
La rapper e cantautrice si conferma sempre più artista rivelazione del 2024, e dopo essersi fatta conoscere dal grande pubblico all’ultimo Festival di Sanremo ha preso la rincorsa e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Non si contano più le sue apparizioni televisive, e tra le ultime esperienze va citata la conduzione del Concerto del Primo Maggio apprezzatissima sia dal pubblico social che dagli addetti ai lavori.
BigMama ha da poco pubblicato anche un libro, Cento occhi, del quale ha parlato a Verissimo rivelando diversi aspetti dolorosi della sua vita, dal rapporto con il padre (“È stato il primo passo verso lo sviluppo dei disturbi alimentari”) fino al bullismo subìto a scuola e per strada:
Quando ero in bici e hanno cominciato a tirarmi delle pietre, ho provato un grande dolore. Non ho mai conosciuto una violenza più forte nei miei confronti e il mio errore è stato di non denunciare ciò che era accaduto ma di odiarmi ancora di più – ha raccontato -. Mi ero convinta che la colpa fosse mia, che mi meritassi tutto ciò che accadeva […] A un certo punto, poi, mi tagliavo, pensavo al suicidio. Quella fase della mia vita è durata un po’, mi autolesionavo, mi davo le colpe per tutto […].
La promozione dell’autobiografia l’ha portata pure a La volta buona, il programma di Caterina Balivo, alla quale ha confidato il perché di questo libro: “Volevo dare una mano a qualcun altro, a chi sta vivendo quello che ho vissuto io […] Leggere qualcosa di simile a quello che hai vissuto tu può magari aiutare a superarlo”.
Nel salotto di Rai1 ha raccontato di come persino un professore a scuola l’abbia bullizzata:
Se quel professore mi ha chiamato? Sinceramente non cerco le sue scuse […] Un uomo di più di 40 anni non sbaglia con innocenza verso una ragazzina. Ricordo che tutti i giorni avevo paura di entrare in classe […] Questa persona ha provato a scrivermi ma io l’ho ignorato.
Quei giorni bui sono alle spalle. Nel presente della rapper c’è spazio solo per l’amore: quello verso se stessa, verso la compagna Ludovica – che ha intenzione di sposare – e per il pubblico che la prende come esempio di orgoglio, fierezza e autodeterminazione.
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