Arriva oggi su Paramount+ la serie biopic interamente dedicata alla vita del cantautore spagnolo Miguel Bosé, 66enne icona anni ’70 e ’80, cantante, attore, presentatore, ballerino, per l’occasione interpretato da José Pastor e Iván Sánchez, che ritraggono Miguel in diversi momenti della sua vita.
Noi di Gay.it abbiamo potuto vedere in anteprima le prime due puntate del progetto, che racconta l’intera esistenza di Bosé, cresciuto nella Spagna franchista degli anni ’60, al fianco di un padre omofobo e conservatore come Luis Miguel Dominguin, leggendario torero idolatrato in patria, e Lucia Bosé, diva del cinema italiano.
Nei primi due episodi, che sfruttano lo stratagemma del salto temporale per passare dal Bosé adolescente al Bosé adulto, assistiamo alla rigida educazione imposta da Dominguin al figlio, quasi da subito dichiaratamente bisessuale. Intenzionato a percorrere la strada dello show business, Miguel spazia tra canto, recitazione e danza, girando soprattutto in Italia pellicole con registi nostrani, vedi Dario Argento in Suspiria, prima di dedicarsi principalmente alla musica. Dal 1977 al 1987 Miguel Bosè incide la bellezza di 8 dischi, al cospetto di un’industria musicale che lo vuole più virile, più macho come il padre sciupafemmine e meno effeminato.
Miguel vive una storia d’amore con Ana Obregón, sua compagna sui tabloid, per poi tacere una llaison con il ballerino Nacho, con cui vola a New York per studiare danza. Una fluidità che anticipa i tempi, in una Spagna ancora lontana dalla movida anni ’80 madrilena di Pedro Almodovar, obbligando il giovanissimo Miguel a vivere una doppia identità, con un’accettazione di sè frenata dalla mancata accettazione altrui.
Nel 1968 la tumultuosa relazione tra Domunguin e Lucia Bosé giunge al termine dopo 13 anni e un’infinità di tradimenti da parte del torero. Uno scandalo per la Spagna conservatrice di un tempo. All’età di 11 anni la separazione impatta sul piccolo Bosé, dando così forma ad un inizio di cambiamento della sua personalità, tramutandolo presto in ragazzo seducente e dirompente, idolo delle 15enni di mezzo mondo.
28enne di Malaga, José Pastor è straordinariamente somigliante al Bosé anni ’70, tanto nei lineamenti quanto nella mimica, mentre il 47enne Iván Sánchez interpreta il Miguel del nuovo millennio, finalmente in grado di vivere alla luce del sole una storia d’amore con il proprio compagno ed esaudire il desiderio di genitorialità a lungo cullato, diventando papà tra il 2011 e il 2012 di Diego, Tadeo, Ivo e Telmo, nati tramite gestazione per altri. Una paternità solo sfiorata in giovanissima età, quando Bosé mise incinta un’attrice italiana, vittima poi di aborto spontaneo. Una paternità a lunco cercata, con ripetuti tentativi andati a vuoto, nella speranza di poter crescere dei figli cancellando quell’infanzia tanto complicata e infelice. Il racconto si svolge non a caso durante la promozione del suo album multi-platino Papito, momento speciale per Miguel che decide per l’appunto diventare padre.
La serie si sofferma inevitabilmente sul conflitto tra Miguel, suo papà Luis Miguel che non ha pudore alcuno nel provarci persino con la sua fidanzata Ana, e sua madre Lucia, egregiamente intepretata da Valeria Solarino anche in tarda età, con immancabili capelli turchese. Perché se Dominguin ossessionava quel figlio così distante dalla sua rivendicata fama di tombeur de femmes, Lucia non è mai del tutto riuscita a voltare pagina da quel matrimonio drammaticamente segnato da tradimenti e profondi dolori. Nel mezzo un figlio dal talento innato, per anni circondato da un alone di mistero e fascino grazie anche a quella bisessualità subito rivendicata, prendendo le distanze da un’omosessualità invece rigettata, quasi costretto sin da giovanissimo a portare i soldi a casa per mantenere una mamma che a metà anni ’70 aveva praticamente smesso di lavorare.
Ispirata dall’autobiografia del cantante, Bosé si concede uno sguardo intimo sulla carriera di Miguel, con ogni episodio incentrato su una sua diversa canzone. Facile immaginare che la serie non arrivi al 2021, quando l’ex giudice di Operazione Trionfo si è lasciato andare ad alcune agghiaccianti dichiarazioni negazioniste riguardanti il COVID-19, parlando di «complotto per sottomettere i popoli e vendere i vaccini», tramato da «un cartello di supermiliardari psicopatici che rispondono al nome di Forum di Davos». Nel 2018 Bosé ha annunciato la separazione dallo scultore Nacho Palau, iniziando una battaglia legale per la custodia dei quattro figli. Lucia, sua madre, è deceduta nel 2020.
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