Cresce la preoccupazione per la cestista Brittney Griner in Russia.
Campionessa del basket americano e dichiaratamente lesbica, Griner è stata fermata all’aeroporto di Mosca lo scorso 17 Marzo e arrestata dalle autorità russe con l’accusa di trasporto di droga su larga scala (nello specifico, delle cartucce per un vaporizzatore con olio di cannabis), con un procedimento penale che potrebbe valerle 10 anni di carcere. Non si sa più nulla di Griner, ma dal dipartimento di Stato Usa il repubblicano Colin Allred ha rilevato che la cestista sarebbe riuscita a parlare con il suo avvocato, riportando le ultime informazioni sul suo stato a famiglia e agente. È recentemente emerso un video della CNN che la ritrae scattare una foto segnaletica, con spalle contro il muro e tenendo in mano un foglio con su scritto il suo nome, ma non è dato sapere luogo, giorno, e orario. Per molti il caso di Griner sarebbe un “capro espiatorio” dei russi per controbattere agli americani dopo le sanzioni che hanno colpito Mosca, in seguito all’invasione ucraina.
Russian state TV has released a photo of WNBA star Brittney Griner, who was arrested on drug charges in the country after Russian officials say cannabis oil was found in her luggage. CNN’s @RosaFlores has the story. pic.twitter.com/SzB9MSSQfY
— CNN (@CNN) March 8, 2022
Jason Rezaian, giornalista per Washington Post, ritiene che l’arresto di una campionessa americana e lesbica all’alba di una guerra dall’altra parte del mondo è “orribile ma anche farsesco in qualche modo”, considerandolo un “audace caso d’ostaggio” da parte dello Stato. Rezaian – anche lui arrestato tra il 2014 e il 2016 presso il carcere di Evin in Iran – ci tiene a ribadire che Griner è molto probabilmente innocente da qualsiasi crimine fino a prova contraria: “Un simile provvedimento da parte delle autorità russe sarebbe stato preso anche senza pretesti” commenta Rezaian alla CNN: “So per certo dal mio caso che le presunte accuse contro di me non si attenevano per nulla alla realtà, e qualunque reporter che portava avanti questa narrazione continuava a fare lo sporco lavoro di chi mi teneva in ostaggio”. Per Rezaian il caso di Griner non può essere considerato un episodio separato dall’attuale conflitto tra Russia-Ucraina, e che la detenzione di Griner potrebbe durare più del previsto: “Speri sia solo una corsetta, ma potrebbe rivelarsi una maratona”.
Per l’inviato Jonathan Franks – che ha seguito da vicino parecchi casi simili a quello di Griner – l’arresto non ha assolutamente “nulla di equo” e al contrario la detenzione appare del tutto “illecita e arbitraria”, dove Griner viene fatta sfilare davanti le telecamere come fosse “un boss della droga”. Dichiara Franks alla CNN: “Nessuno in Russia ottiene un giusto processo, è tutto truccato, in questa fase storica più che mai”.
Gli appelli per il rilascio di Griner si fanno sempre più insistenti, dalla moglie Cherelle – ha fatto un appello su Instagram chiedendo di rispettarne la privacy in modo da portare avanti il caso e far tornare a casa Griner in sicurezza – ma anche la deputata democratica Sheila Jackson che ha richiesto un immediato rilascio. Al contempo, l’altro esponente del partito, John Garamendi, ritiene che in questo momento, l’assenza di una relazione diplomatica tra Russia e Stati Uniti, potrebbe rendere più difficile contrattare la libertà della campionessa. Garamendi ha inoltre fatto riferimento all’omosessualità di Griner che non faciliterebbe la situazione in quanto “la Russia ha leggi e restrizioni molto dure per le persone LGBTQIA+“.
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