Conoscere e vivere in due culture diametralmente opposte può far capire quanto effettivamente alcuni Paesi del mondo siano ancora indietro per quanto riguarda determinate tematiche. È quello che ha capito Kumi Yokoyama, atleta e calciatore di alto livello che a inizio anno ha fatto coming out come uomo transgender. Titolare nella Nazionale giapponese durante la Coppa del Mondo femminile nel 2019 e ora giocatore dei Washington Spirit negli Stati Uniti, la notizia del suo coming out ha ricevuto reazioni diverse nella terra a stelle e strisce e in patria.
Il Giappone ha una posizione controversa quando si tratta di tematiche e diritti LGBTQ+. La comunità queer giapponese è virtualmente invisibile, ogni tentativo di raggiungere l’uguaglianza richiede molto tempo per essere discusso pubblicamente e, sempre nel 2021, la Nazione non è riuscita a far passare la legge anti-discriminazione prima che si accendessero le fiaccole delle Olimpiadi di Tokyo. In Giappone anche il matrimonio tra le persone dello stesso sesso non è ancora legale e le leggi sono dure a cambiare, figlie di retaggi antichi che ancora guidano la vita e i pregiudizi delle persone – il che rende il Paese l’unico del G7 a non garantire il matrimonio egualitario. Non per questo, però, la situazione è del tutto invivibile. Più di 130 governi locali, infatti, offrono una sorta di unione civile, che permette comunque alle coppie queer di avere qualche diritto legale in più. Dal prossimo anno, le unioni civili verranno riconosciute anche a Tokyo.
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Cosa c’entra tutto questo con il coming out di Kumi Yokoyama? Beh, è semplice. Se, dopo l’annuncio ufficiale, il presidente Joe Biden ha riservato parole di ammirazione per il giocatore – e per la star dei Las Vegas Raiders Carl Nassib – per il loro coraggio, il primo ministro giapponese Yoshihide Suga non ha avuto la stessa sensibilità. Yokoyama ricorda come le parole di Biden gli siano sembrate una sorta di miracolo, mentre non è rimasto più di tanto stupito dal silenzio di Suga. «È normale che non abbia detto niente», ha commentato, aggiungendo poi come il Giappone sia indietro rispetto al resto del mondo sui diritti LGBTQ+.
«Penso che molti giapponesi siano diventati più consapevoli dei problemi LGBTQ+ grazie a ciò che Biden ha twittato. Mi ha fatto sentire come se il Giappone fosse in ritardo rispetto al resto del mondo… ma sono felice di vedere la società giapponese fare progressi, in qualunque modo accada»
Le leggi arcaiche del Giappone riguardano anche le persone transessuali che, attualmente, devono sottoporsi agli interventi chirurgici di transizione ed essere sterilizzati prima di poter legalmente cambiare il loro sesso. Diversi attivisti lottano da anni per cambiare queste regole che, come le notizie dal resto del mondo ci fanno capire, sono ormai superate. Nonostante tutto, Yokoyama si dice però fiducioso verso il futuro, sostenendo come anche avere un «dibattito è un segno di progresso». Nel frattempo, il coming out ha dato anche al giocatore la forza e il coraggio di inginocchiarsi di fronte alla sua ragazza, Nami. I due si sono sposati in Virginia dopo la fine della stagione del NWSL.
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