Un amore immenso per il palcoscenico, un sigaro, un bicchiere di rhum o di gin in mano, una moto: erano questi alcuni dei tratti distintivi di Carmen Pignataro, animatrice della scena culturale romana per oltre quattro decenni, venuta a mancare sabato 19 agosto a 71 anni.
Nonostante la stampa generalista in questi giorni non gliel’abbia riconosciuto a dovere (fanno eccezione per ora Il Manifesto e Repubblica), Carmen Pignataro è stata una figura significativa, e lo è stata anche per la comunità lgbtqia+, anche se da dietro le quinte. L’amico Pino Strabioli l’ha ricordata sia in radio (intervenendo alla trasmissione Pantagruel), sia con un breve articolo per l’edizione italiana di The Hollywood Reporter: “una mente libera e aperta”, ha detto, come libero ed aperto era e rimarrà lo spazio dei Giardini della Filarmonica quando ospita i Solisti del teatro.
Moltissimi i post e commenti condivisi per lei sui social: da Dacia Maraini a Vladimir Luxuria, Lorenzo Balducci, Eleonora Danco, Giulia Anania, Federica Tuzi, la compagnia Frosini / Timpano, Karma B, Carmen Giardina, Marco Carniti, Laura Lattuada, Orazio Rotolo Schifone, Sara Palma, Giovanni Galati, Marinella Zetti, Cecilia D’Elia, Alda D’Eusanio, Eva Grimaldi, Alessia Fabiani, fino alle addette stampa Carla Fabi, Roberta Savona, Patrizia Renzi e le selezionatrici del festival lesbico Immaginaria, che l’aveva coinvolta nella giuria lo scorso aprile.
Organizzatrice e agente teatrale, Carmen Pignataro nasce in Calabria, a Cosenza, il 20 febbraio 1955 e approda a Roma per gli studi universitari alla Sapienza. Negli anni settanta diviene una militante (prima di Avanguardia Operaia, poi femminista) e si dedica alla cura e alla ricerca di spettacoli con cui, insieme a Dacia Maraini, Edith Bruck e altre donne, anima il Teatro La Maddalena, frequentato da Isabella Rossellini, Maria Schneider, Natalia Ginzburg, Adele Faccio, Adele Cambria, Emma Bonino e molte altre personalità. Pignataro dà poi vita a due edizioni della rassegna internazionale Cinema Donna e al festival L’altra metà della scena. Negli anni ottanta e novanta è agente di artiste quali Piera Degli Esposti, Franca Valeri e Patty Pravo, ma anche Annalisa Scafi con cui lavorerà per oltre vent’anni, mentre nel palinsesto dell’Estate Romana coinvolge Mia Martini, Giuni Russo, Fiorella Mannoia, persino Susan Sontag.
In un’intervista del 2016 registrata a Teatro91, un altro importante spazio da lei co-fondato, si legge: “La Maddalena era un luogo di formazione e valorizzazione delle culture delle donne, le spettatrici come le artiste. Poi vennero i laboratori, dal 1981 al 1985 circa (in realtà cominciarono nel 1979, ndr). Docenti di scrittura Edith Bruck e Dacia Maraini; per il teatro Piera Degli Esposti, Lucia Poli e Marisa Fabbri; per il cinema Lina Wertmuller, Loredana Rotundo, Annabella Miscuglio, Rony Daopoulo, Sofia Scandurra. Partecipanti da tutta Roma non solo le femministe militanti. All’inizio tra i soci c’era anche Moravia, poi si decise il separatismo”.
Nel 1994 Gianni Borgna, Assessore alla Cultura del Comune di Roma, propone a Pignataro il bellissimo spazio all’aperto dei Giardini della Filarmonica in via Flaminia, dove realizzerà per ben 29 anni la rassegna estiva I Solisti del teatro. Qui ‘solisti’ sta per ‘specialisti’, e la programmazione è spesso queer.
Prosegue anche l’attività di produttrice per Piera Degli Esposti e Lucia Poli, e diventa responsabile dell’Off Off Theatre diretto da Silvano Spada. Ha inoltre lavorato con Laura Betti al Fondo Pasolini.
Nella stessa intervista del 2016, Pignataro fa notare come a Roma manchi ora “l’esistenza di una vera Casa (della donna) come luogo di scambio per le donne, nella quale si passava l’intera giornata. Pignataro oggi usa il bar, ma non è la stessa cosa, manca la possibilità di una nascita collettiva delle produzioni, anche per le artiste giovani. La Maddalena era una casa“, facendo riferimento alla storica Casa Internazionale delle Donne nel Palazzo del Buon Pastore, dove quasi trent’anni fa subì il furto dei suoi materiali di lavoro, perdendo quindi gran parte del proprio archivio, mentre alcuni riferimenti si possono trovare oggi ad Archivia (Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne), che ha sede nello stesso complesso.
Dopo la camera ardente in Campidoglio martedì mattina, i Solisti del teatro hanno interrotto la programmazione prevista per la serata ai Giardini della Fisarmonica per celebrarla con un rito informale, o meglio, “un microfono aperto ai ricordi”.
Immagine di copertina: Carmen Pignataro – foto dal sito di Immaginaria
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