Cassero e Dolce & Gabbana: risposta da non perdere di Immanuel Casto

Boicottaggio, feste blasfeme e figli sintetici: il Casto Divo ne ha per tutti. Da leggere.

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Ricordate le dichiarazioni degli stilisti Dolce & Gabbana e le polemiche sulla festa Venerdì Credici del Cassero di Bologna? Ora che le acque si sono calmate, a prendere parola è il principe del Porn Groove, Immanuel Casto.
In un lungo messaggio, il Casto Divo ha preso posizione sui due casi. Prendete qualche minuto perché vale la pena leggerlo.

Un fan, che ringrazio vivamente, mi ha posto una domanda a cui vorrei rispondere pubblicamente.
La domanda riguardava delle mie recenti affermazioni in merito agli avvenimenti delle settimane scorse. Gli avvenimenti in sé mi interessano poco, anche perché in Italia ci si fa venire il sangue al cervello, si diventa paonazzi, ma dopo tre giorni ci si dimentica di tutto. Nel bene e nel male.
In un’intervista ho aspramente criticato l’aggressiva piogge di critiche nei confronti della festa a tema religioso del Cassero di Bologna (il che non significa abbia apprezzato l’iniziativa), mentre ho dato il mio totale assenso alla campagna di boicottaggio nei confronti di Dolce & Gabbana, dopo che questi si sono espressi contro ogni forma di famiglia che non fosse completamente biologica.
La domanda che mi è stata posta dal fan era in sostanza questa:
“Come mai da una parte si invoca il diritto di satira a tutela di chi manca di rispetto nei confronti della religione e dall’altra si invoca invece il boicottaggio nei confronti di due omosessuali, rei di aver semplicemente espresso un pensiero? La libertà di espressione non andrebbe applicata ad entrambi i casi?”.

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Grazie ancora per questa intelligente domanda, che mi dà l’occasione di chiarirei il mio pensiero su questioni delicate e spigolose.
Andiamo in ordine:
Il Cassero di Bologna ha fatto una festa a tema, una parodia della mitologia cattolica. Uno scherzo che ognuno, secondo il proprio gusto, potrà definire greve, brutto, stupido o inutile. Ma che in termini di pericolosità si esaurisce proprio in questo: in una festa scherzosa. Ad essere prese in giro sono state la credenze mistiche dei cattolici, ma senza nessun danno a questi ultimi. Vale per altro la pena di ricordare che è proprio il pensiero cattolico la causa alla base della disparità di diritti che vige in Italia tra eterosessuali e omosessuali. Un pensiero contro la libertà personale e, tra le altre cose, contro l’aborto e contro il preservativo.
Devo inoltre fare presente che il rispetto verso la sensibilità religiosa è un concetto altisonante a cui siamo abituati da millenni, ma vuoto e irrealizzabile su di un piano concerto. Mi spiego meglio: per l’Islam è peccato raffigurare Maometto, sappiano bene cosa succede a chi lo fa e quindi rispettiamo questo dogma. Per Scientology la psichiatria è un abominio, quindi dovremmo abolirla per rispetto nei loro confronti? E se tutte le religioni meritano lo stesso rispetto (cosa su cui non concordo), dato che per i satanisti il crocefisso è offensivo dovremmo impedire alle persone di portarlo al collo per rispetto? Per estensione, se tutte le credenze sovrannaturali sono inviolabili, io potrei fondare un religione che veda l’abbigliamento come un abominio nei confronti del mio dio, che ci vuole nudi come ci ha creati. Avrò quindi il diritto di arrabbiarmi se la gente va in giro vestita o se addirittura osa prendermi in in giro durante una festa a tema? Potrei andare avanti all’infinito, ma avete già capito che il cosiddetto rispetto verso la sensibilità religiosa non ha né meriti intellettuali né possibili applicazioni concrete.
Ogni individuo deve avere il diritto di credere in ciò che desidera, di professare il proprio culto e di celebrarlo con chi lo condivide. Ma questo diritto non si estende all’imporre o al proibire comportamenti, sulla base della propria dottrina.

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Veniamo ora alla questione di Dolce & Gabbana. Il fatto che due omosessuali si siano espressi contro l’omogenitorialità è esattamente come se una donna avesse dichiarato, pubblicamente, che secondo lei alle donne andrebbe tolto il diritto di voto, in quanto la donna è naturalmente inferiore all’uomo. Stessa cosa. E ho usato un concetto che è rimasto in voga per secoli e secoli.
Questa è satira? Questo è uno scherzo?
No, è un tentativo di portare indietro di 40 anni il movimento omosessuale.
È un pensiero razionale ai danni di coloro che hanno lottato e ancora lottano (vedi in Italia…) per il semplice fatto di non essere pesantemente discriminati dal punto di vista giuridico. Anzi, è un potente avvallo al pensiero omofobo che invoca proprio la discriminazione.
Si noti comunque che nessuno ha chiesto che ai due stilisti venisse proibito di parlare (non si nega certo la libertà di espressione) ma ne è stato condannato il pensiero, con l’invito a non arricchire ulteriormente i due individui (gesto ovviamente simbolico, poiché non credo nessuno sia in pensiero per le loro finanze…)
Torniamo quindi al nocciolo della domanda. le due questioni non sono simili?
Assolutamente no.
Da una parte abbiamo la fede nel paranormale, il cui valore è soggettivo ed opinabile, dall’altra abbiamo la mancanza di diritti, questione assolutamente reale e pressante.
Da una parte abbiamo l’ideologia dominante, dall’altra una minoranza perseguitata e discriminata da quella stessa ideologia.
Ma soprattutto: da una parte abbiamo lo scherzo, che potrà infastidire ma che nel concreto non danneggia nessuno, dall’altra abbiamo una presa di posizione seria e precisa, ai danni di una lotta difficile e ancora lontana dall’essere vinta.
Manuel

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