Chi è Dylan Mulvaney? Ad oggi, tra le più amate TikToker in circolazione, dimostrazione che anche la piattaforma social più inflazionata e usa e getta in circolazione può fare da schermo per belle storie. In un periodo storico dove i diritti delle persone transgender sono sempre più in bilico, dall’assenza di assistenza sanitaria alla costante messa in discussione della propria identità, Dylan offre una boccata d’aria fresca in una rappresentazione mediatica spesso tragica e piena di pietismi.
Cosa fa Dylan Mulvaney su TikTok? 25enne originaria di San Diego, oltre ad essere fashion influencer e attivista (ha da poco calcato la passerella della New York Fashion Week ed è stata ospite al Forbes Power Women’s Summit insieme a Barbie Ferreira) racconta giorno per giorno il suo percorso transizione, con piccoli brevi video che colgono gioie, timori, insicurezze, e vittorie del suo processo. Dall’incontro con il chirurgo alla prima lezione nel gruppo femminile di yoga, la sua serie Days of Girlhood è diventata virale sulla piattaforma, mostrando a più 7.6 milioni di follower, che essere transgender non è solo un’esperienza tragica e dolorosa come la retorica mainstream ama riportare, ma anche ricca di gioia, umorismo, e grande euforia: “Non ho mai visto una persona trans iniziare dal giorno 1” spiega Mulvaney in un’intervista per Observer “Vedevo queste incredibili donne transgender, e mi sentivo davvero intimidita perché volevo essere come loro ma non sapevo come. Ho deciso di fare questa serie per le persone trans, nel presente o in futuro, che necessitano risposte“. Per Dylan, TikTok è la piattaforma migliore al momento per divulgare contenuti e messaggi importanti velocemente: “Tante altre app promuovono l’assenza di difetti, perfezione, e super-editing” spiega a Observer “Penso che con TikTok, le persone apprezzano la genuinità. Amano che le persone parlano semplicemente davanti la camera. Io cerco di approcciarmi ad ogni video come se fosse una chiamata su FaceTime con un amico“.
@dylanmulvaney Day 73- someone’s daughter #trans ♬ Stories 2 – Danilo Stankovic
L’attitudine luminosa e gioiosa di Dylan non nega le difficoltà dell’essere transgender, ma preferisce lasciare priorità all’aspetto più positivo (spesso soppresso o non così comune nei media mainstream): “I miei contenuti sono per chiunque. Non solo per donne transgender o queer. Voglio essere la persona che racconta queste storie nel mondo mainstream, perché c’è ancora tanta strada da fare per la visibilità trans su queste piattaforme“. L’effervescente, colorata, e sorridente attitudine di Dylan non va scambiata per mera indulgenza o forzato buonismo. Recentemente, i video di Dylan sono stati presi di mira da alcune tiktoker che hanno parodizzato i suoi Days of Girlhood, utilizzando il trucco più pigro e retrogrado della commedia contemporanea: deridere le persone transgender. Ma la risposta di Dylan è da manuale: “Non puoi prendere in giro la mia identità” dice Dylan nel video risposta “Ed è per questo che voglio offrirti qualche consiglio in questo tuo percorso per diventare comica. Non so quale sia il tuo espediente, forse vuoi andare al Saturday Night Live. Ma il fatto è che il tuo umorismo è di livello davvero basso e, a mio parere, la forma più bassa di commedia. Hai alcune persone che si divertono a guardare i tuoi video al momento. Ma non durerà per molto, perché è già vecchio”. Dylan spiega di essere francamente sollevata che il video fosse rivolto a lei e non ad un’altra persona transgender, perché le conseguenze sarebbero potute essere decisamente peggiori: “La mia vita sta procedendo davvero bene. Mi sento abbastanza felice. Ma se tu avessi fatto questo video quando ero depressa o, Dio ce ne scampi, con istinti suicidi, sarebbe stato un vero casino, e la colpa sarebbe ricaduta su di te. Sarebbe stato crudele da parte tua. E non posso permetterti di continuare a fare questi video su altre persone transgender.”
@dylanmulvaneyA response ❤️♬ original sound – Dylan Mulvaney
Nonostante il successo di creator come Dylan e altre persone queer, TikTok è stato più volte accusato di eccessiva negligenza nei contenuti omobitransfobici – e nonostante il divieto di deadnaming e misgendering nel regolamento – la piattaforma ha ottenuto il punteggio più basso per quanto riguarda la sicurezza degli utenti ai GLAAD Social Media Safety 2022. Con classe, vulnerabilità, ed eleganza la risposta di Dylan ha fatto il giro del web, ricevendo supporto e la ricondivisione da migliaia di user (e l’eliminazione del profilo incriminato).
Ma il percorso di Dylan Mulvaney promette di offrirci ancora tanto altro, dal pitch per un futuro talk show ad un libro: “Sembra che sto creando una relazione duratura con i miei followers” dice Dylan a The Observer “Mi sembra solo l’inizio”.
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