IL BACIO DELLA DISCORDIA

"Krampack", l'amore gay al tempo dell'adolescenza. Intervista al regista Cesc Gay, che saluta in MP3 i lettori di Gay.it e parla del rischio censura.

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6 min. di lettura
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Presentazione del film e video del bacio

Il saluto di Cesc Gay (richiede Real Audio)

Il saluto di Cesc Gay (formato MP3)

ROMA. Cinema Quattro Fontane: è appena terminata la Prima di "Kràmpack", inizia la conferenza stampa con il regista Cesc Gay, l’attore Jordi Vilches e la produttrice Marta Esteban. Una trentina di giornalisti si affaccendano tra le tartine e i sandwich del buffet freddo, lasciando incustodito il giovane regista spagnolo. Cesc Gay è un bel ragazzo sui trentacinque, molto simpatico e disponibile. Prima che inizi la conferenza stampa lo avvicino e gli rivolgo alcune domande. Solo per Gay.it.

Cosa ne pensi del fatto che qui in Italia si parla di censura per il tuo film?

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Censura? Cosa intendi dire?

Ho sentito dire che qualcuno vorrebbe tagliare la parte del bacio tra Dani e Juliàn.

No, non ne so nulla… Ti spiego: quando terminammo il film i distributori spagnoli avevano un pò di paura, dicevano ‘che tipo di film abbiamo fatto, come sarà recepito?’ Quando stavamo a Cannes stavano ponderando se il film fosse per tutti o solo dai 14 in su, nonostante parli di adolescenti. Non passano neppure due giorni e ci danno il premio ‘Prix de la jeunesse’: lì capimmo che ai giovani giurati il film era piaciuto. Non si trattava di censura, ma di capire come sarebbe stato recepito il film.

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So che alcuni giornali hanno polemizzato per la scena del bacio, per via della differenza di età tra Juliàn e Dani… qualcuno ha parlato addirittura di pedofilia.

Credo che ognuno sia libero di pensare quello che vuole, io volevo solo raccontare questa storia e come capita spesso nella vita può nascere una relazione tra una persona dell’età di Juliàn e una dell’età di Dani…

È stato difficile trovare la persona giusta per interpretare Dani?

Sì, all’inizio è stato un pò difficile. Quando scrivi una storia è un conto, quando inizi a fare provini a tanti attori capisci cos’è che vuoi e cos’è che non vuoi. Fernando Ramallo era un attore che aveva già lavorato in precedenza, quindi durante il casting abbiamo instaurato un buon rapporto, e dopo si è sviluppato il personaggio di Jordi.

Cesc dà un saluto cordiale a tutti i lettori di Gay.it (che potete sentire nel file mp3) e poi, finiti i tramezzini, inizia la conferenza stampa. A prendere per primo la parola è uno psicologo italiano consultato dal regista perchè autore di un’importante opera letteraria sulla masturbazione. A suo parere, il film si occupa del leggero confine tra la giovinezza e l’età adulta. Gli adulti non ci sono in questa esperienza che è concentrata su questi due ragazzi. ‘Ci sono indubbiamente immagini che possono disturbare il pubblico’ ha detto, ‘ma mi auguro che i censori siano così intelligenti da non vietare il film ai minori di 14 anni, perchè verrebbe impedita la visione di un film che riguarda proprio il loro mondo. Un film intelligente che riesce a trattare questi temi con stile e leggerezza, che parla di quell’indecisione del corpo nei riguardi della propria sessualità’.

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Inizia il viavai delle domande, rallentato dagli inevitabili tempi di traduzione dell’interprete. Una giornalista si complimenta con i giovani attori per la naturalezza e la spontaneità, e domanda se i due ragazzi si conoscevano già, e se era stato difficile simulare le scene di sesso tra di loro. Risponde Jordi Vilches, timido e un pò impacciato, dicendo che non è stato molto difficile, perché fin dall’inizio gli avevano spiegato come i personaggi dovevano vivere quella situazione, ossia senza alcun tipo di trauma. ‘Anche le scene di sesso non sono state difficili per come le abbiamo girate, in piano fisso e con molto tranquillità… per me personalmente che non sono molto pudico non è stato difficile’, ha affermato, sottolineando che era la prima volta che incontrava il suo giovane partner Fernando Ramallo. ‘Ci siamo conosciuti poco a poco, anche se sapevamo già dall’inizio cosa prevedeva il copione. In verità la nostra amicizia si è sviluppata quasi negli stessi tempi dei protagonisti della storia, siamo stati due mesi sempre assieme, anche fuori scena, e questo credo abbia influito positivamente sulla nostra interpretazione’.

continua in seconda pagina

Il regista Cesc Gay rimarca che non ci sono stati problemi per quelle scene. ‘Tutti pensano che debbano essere state le più difficili e invece sono state le più facili. Erano come una sfida, qualcosa di speciale, sono venute bene quasi subito. In altri momenti invece magari si dimenticavano le battute, e anche se apparentemente meno intense sono state più difficili da girare.’

Ad un’altra domanda su eventuali problemi relativi ad un ‘eccesso di prevenzione’ sulla pedofilia il regista risponde che in Spagna non ci sono stati problemi. ‘La scena si svolge tra Dani e un adulto, e Dani se ne va via consensualmente. Certo, se avessimo messo una scena di sesso completo avremmo avuto problemi, ma in fondo si vede solo un bacio. Capisco che la morale e la legge sono cose complesse, ma io credo sia molto più forte la scena tra Dani e la ragazza, quando lei gli chiede di fare l’amore. Il film esce dagli stereotipi delle produzioni americane, non c’è azione, è un film in cui apparentemente succede poco o nulla, magari l’attenzione viene catturata da alcune frasi, da scambi di battute che pensavamo sarebbero state recepite di più da un pubblico adulto, e invece anche i giovani hanno capito’. Diverso anche il ‘comune senso del pudore’ per il regista, che ad un’altra domanda specifica che ‘anche i giovani hanno pudore, ma in loro è diverso, è più una questione di sentimenti che fisica…’ Interessante l’intervento di un cronista che si domandava come mai Cesc Gay avesse illustrato tutto sommato una situazione idilliaca, quasi irreale tra Nico e Dani: ‘In Italia tra i ragazzi c’è una forte omofobia, per cui se un adolescente tenta un approccio verso un amico dello stesso sesso quasi sempre c’è una brutta reazione. Invece sembra che nel film da parte di Nico ci sia troppa accondiscendenza, non scaccia mai l’amico, non lo accusa mai di essere frocio, non lo respinge mai anche se apparentemente da parte sue non c’è alcun interesse a continuare’. Il buon Cesc sorride, affermando che Nico e Dani sono personaggi immaginari, non il riflesso degli adolescenti spagnoli. ‘Non mi interessava fare una cosa realistica.

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Io credo di aver illustrato la relazione di Nico e Dani come mi piacerebbe che accadesse nella realtà, una comprensione totale senza conflitti per l’omosessualità. In fondo loro due erano amici da prima, si masturbavano insieme. E poi quella estate era l’ultima che passavano assieme, una sorta di confine tra l’adolescenza e il mondo degli adulti’.

La produzione sottolinea come il casting sia stato eseguito con cura, ad esempio per la parte di Nico, che ha un’animo girovago, è stato scelto Jordi, che ha lavorato in un circo e fatto l’acrobata. Alzo la mano e chiedo a Cesc se con questa sua visione quasi fiabesca del rapporto tra Dani e Nico abbia tentato di dare un messaggio ai giovani, sottolineando che non ci sarebbe niente di male se i ragazzi scoprissero la propria sessualità anche con gli amici, senza nessun tabù o problema di ruolo.

‘Credo che di solito si scopra il sesso con gli amici’, risponde. ‘Le prime persone con cui parli di sesso sono gli amici, non le ragazze. Che poi si arrivi ad un coinvolgimento fisico non è sempre detto, varia da caso a caso, ma il fenomeno è presente. Questi atteggiamenti adolescenziali non sempre sfociano nell’omosessualità in età adulta, ma è qualcosa che comunque scopri e che ti piace. Comunque non intendevo dare un messaggio, perlomeno non consciamente’.

di Lily Ayo

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