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LGBTQ+: il decalogo del coming out in azienda

Le 10 regole del coming out in azienda firmate da Roberto D’Incau, coach ed esperto di diversity & inclusion.

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2 min. di lettura

Roberto D’Incau, fondatore della società di consulenza Lang & Partners,  è tra i 5 top coach italiani, ma è anche un esperto di diversity & inclusion, trend importantissimo nelle aziende tese a valorizzare davvero l’unicità dei talenti.

Si tratta di un tema che tocca da vicino la comunità LGBTQ+ ma anche le minoranze etniche, religiose, e naturalmente le donne.

Roberto è stato uno dei primi a parlare del tema in Italia, e il suo punto di vista è allo stesso tempo quello di un insider e di consulente aziendale che vanta collaborazioni con i maggiori brand internazionali.

Inaugura con noi una finestra sulle tematiche del lavoro, del work life balance e naturalmente delle tematiche LGBTQ+ legate al mondo delle professioni.

Ecco le 10 regole del coming out in azienda stilato per GAY.IT da Roberto D’Incau

1. Capisci bene il clima aziendale

Sono permesse battute sgradevoli e barzellette discriminatorie?  Allora fai attenzione, è un’azienda poco attenta a questi temi, meglio stare “schisci”.

2.Capisci se la tua azienda ha una policy esplicita anti-discriminazioni

Ad esempio quasi 60 aziende, tra cui Lang&Partners, aderiscono a Parks, (www.parksdiversity.eu). Certamente, tutte queste sono aziende dove non sarai discriminato, perché al contrario valorizzano la diversity.

3. Trova un alleato

Una volta deciso di fare coming out, scegli una persona che sia LGBTQ+ o alleata (ovvero etero e gay friendly) per rompere il ghiaccio, cominciare a discuterne ed avere un “complice”.

4.Pianifica

Decidi a chi dirlo, come, e quando, almeno a grandi linee: lasciare le cose al caso rende il tutto più stressante.

5. Carpe Diem

Ma quando hai deciso, puoi prendere spunto da una notizia, o un fatto di cronaca: ad esempio il gay pride in corso, o un altro fatto da usare come “appiglio”: può aiutarti.

6.Parlane prima con le persone che frequenti di più al lavoro, ma con una alla volta

Le prime persone cui parlarne sono i colleghi diretti e il proprio capo: sono le persone con cui si passa più tempo e con cui è più opportuno creare un rapporto franco e diretto. Parlane “1 to 1”. E’ più facile parlare a una persona che a un gruppo.

7. Non enfatizzarla troppo

Cerca di rendere il tuo coming out una cosa naturale, come in effetti è: basta dire “Questo week end sono stato al lago col mio compagno”. Less is more, come spesso accade.

8.Prenditi il tuo tempo

E’ importante farlo solo quando ci si sente pronti al 100% o quasi: ahime, un po’ di stress c’è sempre, ma è bene aprirsi quando si è acquisita una certa naturalezza sul tema.

9 Non cercare l’approvazione di tutti, sii naturale

Se riuscirai a comunicare tranquillità – nei limiti del possibile- sarai stupito dalla naturalezza con cui verrà recepito il tuo discorso. Non tutti apprezzeranno, forse, ma come sempre non si può avere l’approvazione di tutti.

10. A mali estremi, estremi rimedi

Ricordati, infine, che se le cose dovessero andare veramente male, e tu dovessi essere discriminato per il tuo orientamento sessuale, la legge italiana di tutela pienamente; non tacere, parlane con un avvocato o con una associazione, che ti aiuterà a tutelare i tuoi diritti.

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