Ha davvero dell’incredibile quanto accaduto in Australia. Byron e Keira Hordyk, residenti a Perth, hanno presentato domanda di adozione all’agenzia Wanslea Family Services nel gennaio del 2017. Secondo quanto riportato dal The West Australian la coppia, che ha già 3 figli, è stata sottoposta all’ovvia valutazione da parte dell’agenzia. Tra le tante domande poste, ai due genitori è stato chiesto come si sarebbero comportati dinanzi ad un figlio adottivo LGBT.
Ebbene Byron e Keira Hordyk hanno affermato che l’omosessualità è un peccato, che a loro dire si può resistere all’attrazione omosessuale, tanto da poterne guarire. I due, a voler essere ancora più precisi, hanno sottolineato come sarebbero stati in grado di aiutare un bimbo LGBT a “superare” la propria omosessualità. Mesi dopo quell’incontro, la coppia ha ricevuto una lettera dal Wanslea Family Services in cui venivano informati che la loro domanda di adozione era stata respinta, perché non erano chiaramente riusciti a soddisfare una delle cinque competenze stabilite dal Dipartimento, non essendo in grado di fornire un ambiente di vita sicuro. Tutto finito? Affatto, perché Byron e Keira Hordyk hanno incredibilmente denunciato la Wanslea Family Services, perché a loro dire sarebbero stati discriminati.
Parlando con il The West Australian, Byron ha dichiarato: “Riteniamo di essere stati discriminati, inoltre se fossimo stati in silenzio su tutto questo e non avessimo detto nulla avremmo potenzialmente potuto danneggiare o limitare le persone con i nostri stessi valori cristiani. Noi teniamo ai valori cristiani tradizionali, sugli insegnamenti dati dalla Bibbia sulla sessualità e sul matrimonio”.
La coppia, rappresentata dall’avvocato di Perth Steven Penglis, sosterrà di essere stata discriminata in base ai termini stabiliti da due sezioni separate dell’Equal Opportunity Act australiano. A dicembre il caso verrà dibattuto.
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