Arrestati perché costringevano i detenuti a fare sesso con loro. Protagonisti della vicenda sono due ufficiali di polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Modica, in provincia di Ragusa. I due, secondo quanto si apprende dalla stampa locale, abusavano della loro posizione di potere per pretendere, sotto ricatto, prestazioni sessuali dai ragazzi detenuti nel carcere, specialmente se stranieri. Stando alle prime ricostruzioni fornite dai carabinieri che indagano sulla vicenda, i due minacciavano i detenuti che cercavano di ribellarsi dicendo loro che in caso di rifiuto avrebbero nascosto stupefacenti nelle loro celle accusandoli di detenzione.
Ad altre vittime venivano dati piccoli compensi come hashish o sigarette. I fatti al vaglio delle forze degli inquirenti sarebbero avvenuti tra il 2012 e il 2014 periodo durante il quale i detenuti del carcere di Ragusa, scelti dai due ufficiali 45enni in base alla nazionalità e al fatto che fossero sufficientemente dotati, sono stati costretti a sottoporsi a pratiche sessuali umilianti.
Gli agenti, adesso agli arresti domiciliari, sono accusati di violenza sessuale continuata e aggravata, detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio e concussione.