Con il ddl Zan “vogliono insegnare ai bimbi di 6 e 7 anni teorie strane per cui non esistono maschietti e femminucce, ma siamo tutti fluidi“. Matteo Salvini ha sparato l’ennesima fake news nei confronti dell’attuale legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo direttamente da Cortona, nel corso di un incontro pubblico per promuovere i referendum sulla giustizia. Non contento, ha annunciato di volerlo lasciare “agli altri, noi ci occupiamo di lavoro e famiglie“. D’altronde Salvini e la Lega hanno detto tutto e il contrario di tutto, nel corso dell’ultimo anno. Prima gridavano al benaltrismo, perché in Italia non esiste l’omotransfobia, una legge simile è inutile e gli italiani vogliono altro. Poi, letti i sondaggi, hanno cambiato strada, chiedendo una legge diversa dal DDL Zan. Nel dubbio, hanno continuato ininterrottamente a diffondere fake news, h24. Eppure da Italia Viva, che ha teso la mano alla Lega nell’ultimo mese e mezzo, nessun passo indietro. Anzi.
Il partito di Matteo Renzi tira dritto nella sua guerra elettorale al Pd, tutta giocata sulla pelle della comunità LGBT, chiedendo modifiche e accordi al ribasso. Con voto immediato. “Registriamo che purtroppo immotivatamente si è allentata la tensione per l’approvazione del ddl Zan in Senato“, ha tuonato Davide Faraone, capogrupppo IV al Senato. “Abbiamo proposto la trattazione già dalla prossima settimana per approvare il provvedimento prima dell’estate. Speriamo tutti i gruppi accolgano positivamente la nostra richiesta”. Chiara la provocazione politica, a voler lasciare il famigerato cerino in mano ad Enrico Letta & Co., scaricando le responsabilità di un eventuale affossamento del DDL su altri.
“Salvini getta la maschera e dice quel che noi sappiamo da tempo: il ddl Zan, molto semplicemente, non gli interessa“, ha risposto la senatrice Monica Cirinnà. “Questo vuol dire che smetterà di occuparsene, mettendo fine all’ostruzionismo mascherato da ricerca di surreali mediazioni con Italia Viva? Me lo auguro. Lasci il ddl Zan a chi vuole davvero approvarlo; a chi ha a davvero cuore la dignità delle persone, la sicurezza di tanti giovani che subiscono discriminazioni e violenze e la serenità delle loro famiglie. Cosa dirà, Salvini, a queste famiglie?“.
Ma Elena Bonetti, ministra per le pari opportunità nonché deputata di Italia Viva, rivela pubblicamente di ‘fidarsi’ di Matteo Salvini, “perché è al governo e perché risponderà davanti al Paese di un eventuale cambio di faccia”. Quello stesso “cambio di faccia” che il suo partito ha esplicitato nell’ultimo mese e mezzo, chiedendo modifiche ad un DDL co-scritto e già votato alla Camera.
Dinanzi ai senatori della Repubblica con le valigie pronte per andare in vacanza, checché ne dica Faraone il DDL Zan tornerà a palazzo Madama a fine estate, con quei mille e passa emendamenti (4 dei quali firmati IV) pronti ad affossare la legge al cospetto dei voti segreti. Ma una legge ulteriormente svuotata, che vada ad escludere le persone transgender da qualsivoglia tutela, è la stessa comunità LGBT a NON volerla.
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