DDL Zan, Malpezzi vs. Faraone: “Dice bugie, impossibile mediare sugli emendamenti di Italia Viva”

"Noi vogliamo fare una buona legge, non una legge a tutti i costi", ha ribadito Alessandro Zan, ribadendo il no a qualsiasi mediazione con Lega, Forza Italia e Italia Viva.

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3 min. di lettura

Rinviata a dopo la pausa estiva del Senato la legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo, Alessandro Zan ha fatto il punto della situazione in diretta social, insieme alla collega senatrice del Pd Simona Malpezzi. Dinanzi a Lega, Forza Italia e Italia Viva che accusano Pd, 5 Stelle e LeU di non voler approvare la legge, avendo detto no a modifiche che andrebbero a snaturare il provvedimento, Zan e Malpezzi hanno provato a dare dei chiaramenti, replicando alle accuse del capogruppo IV Davide Faraone.

Noi siamo rimasti bloccati rispetto a questo disegno di legge“, ha precisato la capogruppo Pd al Senato Malpezzi, “perché i decreti hanno sempre la precedenza, avendo un tempo di scadenza, rispetto alle proposte di legge parlamentari. Sono settimane che ci troviamo a dover convertire decreti. Noi avevamo fatto una proposta in capigruppo, sapendo che sarebbero arrivati i decreti. Abbiamo detto, utilizziamo i lavori non canonici e proviamo a lavorare sul DDL Zan, in modo da completare la discussione generale e andiamo avanti. Ci hanno detto di no da Lega, Forza Italia e anche da Italia Viva. Io non ho sbandierato quanto accaduto in commissione, per correttezza istituzionale. Perché in una squadra bisogna provare a tenere dentro tutti. E siccome Italia Viva alla Camera l’aveva votato, mi sono detta di abbassare i toni per provare a riportarla dentro, insieme a noi. Ma oggi in capigruppo è successa una cosa che mai mi sarei aspettata. Mentre organizzavamo i lavori che comprendono due decreti, abbiamo fatto proposte di calendario e a quel punto Davide Faraone l’ha approvato, per poi chiedere di mettere agli atti la necessità di una riunione di maggioranza per trovare una quadra di mediazione sul DDL Zan, per votarlo magari in settimana. Io sono saltata sulla sedia. Se tu vuoi chiudere il pacchetto non presenti degli emendamenti. Contemporaneamente a quelle parole mi è apparsa una sua agenzia, in cui Faraone ha detto che noi avevamo respinto la sua proposta di calendarizzare il provvedimento. E’ una bugia. La proposta non c’è mai stata. Il calendario era all’unanimità. Lui non ha proposto di calendarizzare, ma la richiesta di altre possibili mediazioni. Mediare su ciò che noi riteniamo non mediabile. Emendamenti che vogliono togliere l’identità di genere, emendamenti di IV. Chiaro che la mediazione non sia possibile“.

Una ricostruzione a dir poco incredibile, e inedita, con Malpezzi che ha annunciato la richiesta di due voti segreti della Lega sul DDL Zan, nel caso in cui fosse subito tornato in aula. “La Lega con cui dovremmo mediare“, ha rimarcato la senatrice Pd, con Faraone, seduto al suo fianco in commissione, che nel frattempo aveva fatto uscire un nuovo comunicato, “dicendo che noi avevamo mandato i diritti in vacanza. E mi sono arrabbiata, la considero una strumentalizzazione. Perché raccontare delle bugie? Davide dice che noi non stiamo più cercando di calendarizzarlo. Ed è una bugia. Abbiamo trovato un muro quando abbiamo chiesto di provare a lavorarci prima, abbiamo chiesto di calendarizzarlo subito al ritorno, la prima settimana di settembre, e Faraone ha detto di no, chiedendo di aspettare la prossima capigruppo. Mi dispiace, e rilancio la domanda. Perché questa strumentalizzazione, non raccontare che c’è una congestione nei provvedimenti. Il fatto che nascano simili menzogne mi fa pensare che ci sono altri interessi, ma non si può fare politica sulle tutele delle persone”.

Zan, sempre in diretta, ha invece fatto notare come nel 90% degli emendamenti presentati da Lega, Forza Italia e Italia Viva (oltre 1000), imperi l’ostruzionismo, mentre nel restante 10% “questi emendamenti stravolgono la legge, rendendola discriminatoria“. “Ci sono due emendamenti di IV, con l’obiettivo, dicono loro, di trovare una mediazione. Ma noi del Pd, LeU e 5 Stelle non siamo disposti ad accettare mediazioni sulla dignità delle persone. Trovare una mediazione a tutti i costi per fare una legge discriminatoria, peggiore della realtà, è inaccettabile. Questi emendamenti di IV renderebbero la legge fragile dal punto di vista giuridico“. Il deputato Pd ha spiegato i motivi di questa fragilità giuridica, che vedrebbe i termini “genere, identità di genere e orientamento sessuale” sostituiti dai più generici “omofobia e transfobi”, per poi respingere al mittente le accuse in arrivo da chi vorrebbe stravolgere la legge, chiedendo ulteriori ritocchi.

Noi non siamo contro le mediazioni, perché il DDL approvato alla Camera lo scorso novembre è già frutto di tantissime mediazioni. Ma questi emendamenti non mediano su questioni legate al procedimento penale, ma sulla dignità delle persone. Inserire omofobia e transfobia non è accettabile, così come non lo sono tutti quegli emendamenti che fanno sparire l’identità di genere. Questo voler portare in aula una legge in due giorni, all’ultimo momento, una legge con 1000 emendamenti, non ha senso. Se non avessero presentato emendamenti l’avrei capito, ma in 2 giorni come fai ad approvarla con 1000 emendamenti, senza falcidiarla. È impossibile. Ora ripartiremo a settembre, sperando che l’estate serva a Italia Viva a rivedere le proprie posizioni, sostenendo la legge senza mediazioni al ribasso. Perché le mediazioni da loro presentate sono al ribasso.

Noi vogliamo fare una buona legge, non una legge a tutti i costi“, ha concluso Zan. Non una legge escludente, “non in nostro nome“.

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Franzc Dereck 4.8.21 - 20:10

Trasparenza! Aiuta sempre a mettere " lorsignori" difronte alle loro responsabilità. Pensano di aver a che fare con idioti minuscapienti e la mancanza di " glasnost" li aiuta a fare ciò' che loro sia piu' conveniente (tradotto : farsi i ca..i loro a nostre spese).

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