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DDL Zan, martedì nuovo ufficio di presidenza e possibile calendarizzazione

I gay di centrodestra, nel frattempo, hanno deciso di organizzare una serie di tavoli politici con tutti i partiti per discutere del ddl Zan, “norma di tutela e educazione al rispetto di tutte e tutti”.

legge omofobia testo completo
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Dopo un mese di polemiche, rinvii e cavilli burocratici, la prossima settimana potrebbe essere quella decisiva per il tanto atteso sblocco del DDL Zan in commissione giustizia al Senato.

Martedì si terrà un nuovo ufficio di presidenza, con Andrea Ostellari, senatore leghista nonché presidente di commissione, chiamato a decidere sulla calendarizzazione della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, chiesta a gran voce da Pd, 5 Stelle, LeU e IV. Il tempo dei cavilli è ampiamente finito, come tuonato nei giorni scorsi dal relatore Alessandro Zan, per un DDL chiamato ‘semplicemente’ ad iniziare il suo iter in commissione. Alla Camera ci rimase quasi un anno. Al Senato si spera che il tempo possa essere assai più rapido, per quanto è facile intuire qualsiasi tipo di ostruzionismo da parte della Lega, con migliaia di emendamenti.

Nel frattempo GayLib, associazione dei gay di centrodestra, in vista del prossimo 17 Maggio, Giornata internazionale contro l’omobitransfobia, ha deciso di organizzare una serie di tavoli politici con tutti i partiti per discutere di diritti civili, lotta alle discriminazioni, prevenzione e cultura, ovvero i principi alla base del ddl Zan in discussione al Senato. Ad annunciarlo Daniele Priori, segretario nazionale di GayLib.

Sul ddl Zan basta risse, La legge antiomobitransfobia non è una norma ideologica ma di maggior tutela e educazione al rispetto di tutte e tutti che deve essere ricompresa in un dibattito istituzionale serio e concreto, non in una lotta tra opposte tifoserie. Siamo certi che, mantenendo il livello del confronto in termini chiari, né pietistici né faziosi, anche le anime liberali che esistono all’interno della destra che ad oggi si sottraggono potranno almeno aprire un dialogo sereno.   Faremo in modo, nel corso di questi incontri ai quali intendiamo invitare tutte le forze politiche  che talune particolarità della legge come quella sulla libertà d’opinione, troppo spesso, in maniera più o meno onesta ancora travisate e confuse, emergano invece con chiarezza. Come pure deve emergere la necessità di un cambio di passo, o meglio, di una svolta culturale anche all’interno dei partiti politici, come sottolineato con la solita giusta nettezza dall’amica Francesca Pascale. Un passaggio che vada nella direzione nettamente opposta al contesto sociale che ancora troppo spesso tende a giustificare o minimizzare il sottofondo discriminatorio dal quale poi originano i discorsi d’odio e in qualche caso la violenza omobitransfobica che tutte e tutti noi da sempre combattiamo.

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