Il nuovo disegno di legge del 2021 sulla “promozione dei diritti sessuali e dei valori della famiglia ghanese”, che verrà discusso lunedì prossimo al Parlamento, ha aumentato a dismisura la persecuzione nei confronti delle persone LGBTQ+. Il progetto rende punibile essere gay, lesbica, bisessuale e transessuale: la pena prevista è il carcere fino a 5 anni.
Anche sostenere la comunità LGBTQ+, simpatizzare o offrire assistenza come supporto finanziario o medico a persone o organizzazioni LGBTQ+ diventerà un reato punibile fino a 10 anni di carcere. Persino le società di media, le piattaforme online e gli account che pubblicano informazioni di supporto alla comunità o invitano i bambini a sentirsi a proprio agio con identità di genere non binarie possono essere perseguite penalmente.
Tra gli articoli, infine, c’è la messa al bando del travestitismo e delle effusioni pubbliche tra persone dello stesso sesso. Il cittadino deve essere obbligato a segnalare alle autorità qualsiasi persona LGBT+.
I precedenti anti-LGBT del Ghana
In Ghana vige già da tempo una legge del codice penale che criminalizza gli atti sessuali consensuali tra persone dello stesso sesso. Si tratta di una legge dell’era coloniale britannica del 1960, attualmente in vigore, che punisce con 3 anni di carcere la “conoscenza carnale innaturale”.
Nonostante nessuno sia mai finito in carcere finora per essere LGBTQ sotto l’attuale legislazione, l’orientamento sessuale e l’identità di genere non etero e non cisgender sono da lungo tempo fortemente stigmatizzati e repressi da tempo e la maggior parte della popolazione ghanese nutre sentimenti anti-LGBT. Sentimenti che portano a violenti e frequenti attacchi fisici, spesso incoraggiati dai leader religiosi e politici. A volte sono addirittura i funzionari di governo, come la polizia, ad impegnarsi in questi atti di violenza.
Tutto questo nonostante la Costituzione garantisca il diritto alla libertà di parola, di espressione e di ritrovo tra cittadini ghanesi.
Il nuovo disegno di legge è stato promosso da 8 legislatori dell’opposizione in seguito all’apertura a gennaio d
L’attivismo pro – LGBT in Ghana
L’aria di tensione e le persecuzioni non frenano gli attivisti LGBTQ ghanesi. Negli ultimi anni diversi gruppi si sono riuniti per formare la Coalizione contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia.
Gli attivisti si ritrovano presso luoghi segreti oppure online attraverso il dark web, in quanto essere visti e sostenere le opinioni e gli interessi LGBTQ può portare ad aggressioni omofobiche e al linciaggio dei suoi membri. Loro lottano in particolare per combattere la disinformazione messa a frutto dal governo stesso, in merito soprattutto alla questione HIV/AIDS: distribuiscono profilattici e lubrificanti, insegnandone l’utilità.
Gli sforzi, tuttavia, vengono resi vani dal governo che ai gruppi pro-LGBT preferisce quelli anti.
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