Ancora in radio con Ciao Ciao, brano sei mesi fa presentato all’Ariston, i La Rappresentante di Lista hanno deciso di sbancare l’estate 2022 con Diva, singolo quest’oggi diventato realtà, con un video ancora una volta diretto da Simone Rovellini.
“Vorrei ricordarmi sempre della mia Diva. Quella me che prova a fiorire, che può ancora sbagliare, ricominciare e vivere“, hanno scritto sui social Veronica e Dario nel lancio del singolo. “Qua, nella vita vera, non ci sono i riflettori come nei film, ma c’è uno spazio che possiamo pretendere, una luce che può farci brillare. È la libertà di poter essere noi stessy, una libertà difficile da conquistare. C’è il giudizio sempre pronto e la voce feroce che alziamo su noi stessy. È vero, non è facile, non è facile, ma io ci voglio provare e tu non mi stressare!”.
Un orecchiabile trionfo pop che sarà stacchetto drag per chissà quante entrate sul palco, un invito per tutte e tutti a sentirsi dive e divi, all’accettazione di sé e all’autodeterminazione. “Io sono una diva, o non sono più niente”, canta Veronica, a cavallo di un brano scritto durante una session contestualmente al singolo sanremese. Ciascuno di noi ha la possibilità di sviluppare il percorso personale che desidera, di inseguire i propri sogni, e ha il diritto di non essere ferito e attaccato per le proprie scelte e per le proprie fragilità (“non mi stressare, non mi dire niente, non farmi male perché sono fragile”).
Un messaggio di inclusività e rispetto per le diversità, come sempre è accaduto nella produzione e nella storia de LRDL. La libertà è la condizione che dobbiamo conquistare per far fiorire la “diva” che custodiamo: solo tacendo le voci feroci del giudizio, che spesso provengono proprio da noi stessi, si può raggiungere la vera emancipazione. Si tratta di un processo complesso e le conquiste sono spesso fragili, a rischio, parte di un discorso molto intimo e delicato.
Il nuovo singolo è una riflessione sulla bellezza fuori dagli schemi e sulla fragilità che la figura topica della diva rappresenta. Nella cover il volto neoclassico di una statua (che riprende ancora l’estetica della copertina di “Ciao Ciao”) viene deturpato simbolicamente dal titolo del brano. I riferimenti sono le scritte sulle braccia di Curtney Love che si automarchiava come bitch o ancora come witch.
“Diva” è quindi un memorandum della tragicità – a volte – del divismo, basti pensare a Amy Winehouse o a Maria Callas, e al gusto per il trainwreck, il piacere malsano per i fallimenti di una star (fenomeno raccontato con lucidità da “Spezzate. Perché ci piace quando le donne sbagliano” di Jude Ellison S. Doyle).
Bentornati LRDL.
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