x
Home / News / Edoardo Zaggia e Alberto Sacco: con le loro “Rubrichette”, comicità rima con inclusività

Edoardo Zaggia e Alberto Sacco: con le loro “Rubrichette”, comicità rima con inclusività

Un comico e un regista, coppia nella vita, dietro a uno show settimanale che sa far ridere, senza offendere nessuno. Al massimo qualche collezionista di suppellettili kitsch. L’intervista su Rubrichette per Gay.it.

3 min. di lettura

Benvenuti, benvenute a Rubrichette!”, nell’era dei podcast audio e delle short form che più short non si può, c’è chi ancora investe tempo ed energia creativa per la realizzazione di show da 15 minuti. Nemmeno paragonabili con i formati televisivi più tradizionali, esponenzialmente più densi di un TikTok. Sono Edoardo Zaggia Alberto Sacco, già ospiti del Mix Festival 2021, che ogni venerdì pubblicano appunto online Rubrichette.

Un format a tutti gli effetti, un’antologia con un certo retrogusto veneto, che tra un tema di stretta attualità come la belly art e una reaction a trasmissioni regionali, sta dettando un nuovo (per davvero) linguaggio comico inclusivo. Ma se apro YouTube e l’algoritmo mi consiglia una puntata di “Rubrichette” di tale Edoardo Zaggia ed Alberto Sacco, prima di tutto mi chiedo chi siano questi due baldi tosi. Loro si definiscono così, segue l’intervista:

Siamo un comico e un regista che hanno unito le forze per creare uno show comico. E in più stiamo anche insieme: Rubrichette è una specie di impresa familiare (senza riconoscimento da parte delle istituzioni)!

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Edoardo Zaggia ✨ (@edoardozaggia)


Di fatto cos’è e come nasce l’idea di Rubrichette e com’è evoluto il format dalla prima puntata?

La prima puntata di Rubrichette è stata pubblicata il 13 marzo 2020, poche settimane dopo il primo lockdown. Era da un qualche mese che volevamo unire le forze per creare un progetto comune e sinceramente è stato facile capire cosa volessimo fare: abbiamo gusti in comune, gli stessi riferimenti e lo stesso senso dell’umorismo. Ci siamo detti “Vorremmo prendere in giro il linguaggio della TV”, ed ecco Rubrichette: uno show settimanale in cui parliamo degli argomenti più vari, uno spazio di rappresentazione per la comunità di cui facciamo parte e un luogo in cui prendere un po’ in giro il patriarcato e le sovrastrutture del mondo in cui viviamo…insomma, un circo.

Ma credete che Rubrichette potrebbe funzionare, magari in una formula diversa, anche in tv? E quanto ancora contano per un creator comico i media tradizionali e mainstream?

Certo! E vi diremo di più: abbiamo un file pieno di idee per la TV. Stiamo solo aspettando la chiamata, proprio come le suore. I media tradizionali sono diversi da Internet: online mio nonno non mi vede, in TV sì. Stiamo forse dicendo che la TV è da vecchi? Forse un po’, ma almeno arriva a più persone.

E quali sono i vostri punti di riferimento?

C’è molta Gialappa’s, molta Victoria Cabello, molto YouTube americano. O comunque in generale chiunque riesca a intrattenere guardando il mondo in maniera ironica.

Non avete citato Pio e Amedeo. “Non sono le parole, ma le intenzioni”, la loro chiosa sul politicamente corretto nella scrittura comica di qualche mese fa. Come la commentate?

Se vivessimo nel mondo ideale, un mondo in cui le discriminazioni non esistono e l’uguaglianza regna sovrana, il discorso di Pio e Amedeo sarebbe passato inosservato. Il problema, però, è che il mondo in cui viviamo è ancora, purtroppo, un mondo sbagliato, tutto da rifare. Il discorso di Pio e Amedeo è superficiale perché non tiene conto delle opinioni e delle esperienze delle persone direttamente colpite. Questo evidenzia, tra l’altro, un problema enorme nei media tradizionali, ovvero la mancanza di un’adeguata rappresentazione all’interno dei gruppi di lavoro. Se a scrivere quel monologo sulle persone appartenenti alla comunità LGBTQ+ ci fossero state delle persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, di sicuro ne sarebbe uscito un monologo migliore. Non si può parlare di tutto, nello specifico di ciò che non si conosce. È da professionisti avere l’umiltà di riconoscere i propri limiti e farsi aiutare da chi ne sa di più. Chi si lamenta del fatto che “non si può più dire niente”, in realtà sta già dicendo tutto.

Edoardo Zaggia e Alberto Sacco: con le loro "Rubrichette", comicità rima con inclusività - FAt0EpvXMAIfCCW - Gay.it
Angioletthun

Inside joke per chi conosce già Rubrichette, giunta all’86esima puntata. Puoi salvare dalla torre in fiamme un angioletto Thun o l’intera discografia fisica di Elodie (due dischi). Chi non lasciate bruciare?

Salviamo l’Angioletthun solo perché è in ceramica. Anche perché la discografia di Elodie te la possiamo cantare live!

© Riproduzione Riservata
Entra nel nostro canale Telegram Entra nel nostro canale Google

Resta aggiornato. Seguici su:

Facebook Follow Twitter Follow Instagram Follow

Lascia un commento

Per inviare un commento !