Visualizza questo post su Instagram
Una copertina per l’occasione disegnata da FumettiBrutti e dedicata alla giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. L’Espresso andrà in edicola con un numero a tinte rainbow, domenica, e una cover che ha scatenato gli immancabili commenti omotransfobici sul web. “Ribadendo che i nostri corpi son solo nostri“, ha rilanciato la sua autrice, Josephine Yole Signorelli.
Una cover che mostra un uomo FtoM, con le cicatrici di una mastoplastica e una gravidanza in stato avanzato. Impossibile non pensare alla storia di Thomas Beatie, uomo FtoM che ha partorito 4 bambini tramite inseminazione artificiale, essendo sua moglie sterile.
Una cover che ha scatenato gli utenti omotransfobici, tra chi ha annunciato che non comprerà più l’Espresso e chi ha definito il protagonista in prima pagina “un mostro genetico. Un obbrobrio. E per allattare dove lo attacchi?“. “Un uomo in stato di gravidanza…ma curatevi, prima di pubblicare una sciocchezza simile“, ha scritto un altro. E ancora, “È mostruosa questa copertina, vomitevole!“. E ancora: “L’immagine di copertina è un abominio tratto dai peggiori B movie horror“. E ancora, “da vomito”, “fate schifo”, “sono inorridito”, “orribile”, “vergogna”.
Un listone di commenti contrari presto travolto da like, cuoricini e messaggi di complimenti all’Espresso e a FumettiBrutti, per la “bellissima e coraggiosa copertina“, che non è altro che un lungo focus sulle battaglie in corso per i diritti civili: perché la legge Zan e la lotta per la tutela del lavoro sono due facce della stessa medaglia. Lo scrive Marco Damilano nel suo editoriale, lo ribadisce nel dialogo con Aboubakar Soumahoro, che il 18 maggio con il suo movimento scenderà in piazza davanti a Palazzo Chigi.
All’interno del settimanale Simone Alliva ha poi dato voce agli adolescenti omosessuali, che ogni giorno a scuola – e anche in Dad – affrontano umiliazioni e violenze di ogni tipo. Federica Bianchi ha raccontato la normalità della vice premier belga, prima transessuale al governo in Europa, mentre Paolo Di Paolo ha ricordato le radici culturali della lotta ai tabù e Francesca Mannocchi ha intervistato Didier Fassin sulla necessità di offrire ai migranti non solo accoglienza ma uguaglianza.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.