Il mese scorso decine di attivisti LGBTQIA+ hanno protestato in Campidoglio per “salvare” la spiaggia di Capocotta, da decenni punto di ritrovo per la comunità queer capitolina e nazionale. La Polizia locale e la Guardia Costiera avevano infatti comunicato ai titolari dei cinque chioschi di Capocotta (Mecs Village, Porto di Enea, Oasi naturista, Mediterranea e Dar Zagaja) di svuotare i frigoriferi e portare via le attrezzature, perché nel mese di giugno sarebbe scattata la chiusura.
Ebbene il Consiglio di Stato ha emesso un decreto cautelare che sospende la sentenza del marzo scorso, ribadendo la necessità che i gestori continuino a garantire tutti i servizi della spiaggia di Capocotta, sia quelli collegati alla balneazione che quelli di tutela dell’ambiente, fino all’arrivo di una nuova gara che il Comune di Roma sta approntando. A darne notizia l’avvocato Francesco Dell’Orso, che ha rappresentato i gestori del chioschi di Capocotta Oasi Naturistica, Dar Zagaja, Mediterranea, Mecs Village e il Porto di Enea.
Non a caso già lo scorso fine settimana Capocotta è stata presa d’assalto, con i chioschi regolarmente aperti. Sarà quindi ora compito del Campidoglio dare forma ad un bando di evidenza pubblica che affidi ufficialmente la gestione delle strutture. “Dove l’amministrazione latita, decidono i giudici: e per fortuna, perché altrimenti la spiaggia di Capocotta sarebbe rimasta tutta l’estate senza i suoi chioschi“, hanno precisato con una nota stampa il vicepresidente dell’Assemblea Capitolina Paolo Ferrara e la vicecapogruppo al Senato del M5S Alessandra Maiorino.
Il Comune era in ritardo con il nuovo bando di affidamento ma non poteva prorogare quello precedente a causa di una sentenza del Consiglio di Stato, che alla fine ha sospeso la propria sentenza permettendo la proroga delle concessioni. L’estate 2023 è definitivamente salva.
“Il Consiglio di stato – ha aggiunto Fabrizio Marrazzo (Partito Gay) – ha consentito il proseguo delle attività per le spiagge di Capocotta, chiedendo al comune di fare nuovi Bandi. Chiediamo che i bandi non solo vietino esplicitamente qualsiasi discriminazione verso le persone LGBT+, pena la perdita della concessione, ma che le spiagge al Km 8 oggi distinte ormai da anni dalle bandiere arcobaleno della nostra continuità, proseguano ad essere un punto di riferimento per iniziative ludiche e sociali destinate alle persone LGBT+”.
Capocotta, lo ricordiamo, è anche una delle spiagge d’Italia ufficialmente nudiste dove poter tranquillamente praticare il naturismo.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.