Nel pieno di un persistente stato di persecuzione politica da parte della maggioranza di governo, Famiglie Arcobaleno torna in dodici piazze e parchi italiani per celebrare insieme a simpatizzanti, alleat*, genitori e bambin* in cerca di nuove amicizie la festa delle famiglie 2024, aperta come da tradizione a ogni tipo di famiglia.
“Dieci anni dopo la prima edizione di Firenze del 2014 – spiega la presidente Alessia Crocini – siamo ancora qui per fare festa, ma soprattutto per raccontarci e rivendicare diritti per le nostre figlie e i nostri figli: alcun* sono oramai maggiorenni e ancora non hanno visto una legge che l* riconosca come figl* di due madri o di due padri”.
“Famiglie alla riscossa – continua Crocini – è lo slogan scelto per questa Festa delle Famiglie perché da più di vent’anni il vuoto normativo ci costringe a una continua corsa alla conquista di quei diritti che ci vengono negati. Questo governo è riuscito a cancellare anche le poche conquiste raggiunte nei comuni, a perseguitare le coppie di madri come a Padova e si appresta ad approvare una legge che vuole rendere reato universale la gestazione per altr*. E che peserà come un macigno sulle vite di bambin* e ragazz* che grazie a quei percorsi sono nat*. “Famiglie alla riscossa” perché bersaglio di un governo ideologico e di una politica incattivita e populista. Uno slogan che parla di diritti da conquistare, di lotte da fare, di voglia di reagire. Parla di noi, oggi, e dell’Italia che non c’è ancora ma che vogliamo costruire”.
La Festa delle Famiglie, che si celebra in Italia ad aprile-maggio nell’ambito dell’International Families Equality Day, parte con le feste a Fino Mornasco (Como) e Vittorio Veneto (Treviso) il 28 aprile, prosegue il 5 maggio a Catania, Genova, Prato, Roma, Spoleto, Laives (BZ), Torino e Torre del Greco (Napoli), il 12 maggio a Ferrara per poi concludersi con la doppia data del 18 e 25 maggio a Pergine (TN).
Nel frattempo sabato 27 aprile alle ore 17.00 Famiglie Arcobaleno sarà in piazza a Roma per ri-accendere i riflettori sulla discriminazione subita. L’appuntamento è in Piazza dell’Esquilino per ribadire che non esistono madri di serie A (biologiche ed etero) e madri di serie B (lesbiche, intenzionali, adottive, affidatarie, single). “MADRI FUORI LEGGE. Lesbiche unite per il pieno riconoscimento della maternità” è un’iniziativa promossa da ALFI, Arcigay Roma, Differenza Lesbica, Famiglie Arcobaleno, Lesbiche Bologna, la Rete Donne Transfemmista di Arcigay e Arcigay Modena “Matthew Shepard” con il supporto delle rappresentanti della Comunità Lesbica dell’Europa e dell’Asia Centrale (EuroCentralAsian Lesbian Community – EL*C).
Il mese scorso Barbera, presidente Corte Costituzionale, ha ribadito al parlamento come serva “una legge sui figli delle famiglie arcobaleno”, ma il governo Meloni prosegue la propria politica discriminatoria e offensiva nei confronti di padri, madri e minori. Non a caso l’esecutivo sarebbe pronto al ricorso in Cassazione dopo la sentenza della Corte d’Appello di Roma che ha ufficialmente smentito il Ministero dell’Interno condannandolo ad applicare la dicitura “genitori” o altra dicitura che corrisponda al genere del genitore sulle carte d’identità elettroniche rilasciate a persone minorenni. Governo Meloni che si appresta a votare anche in senato la legge che vorrebbe trasformare in “reato universale” la gestazione per altri. Come chiesto da Papa Francesco.
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