Un trionfo continuo. Ogni sabato sera, in diretta su Rai1, Gabriel Garko raccoglie consensi dalla giuria di Ballando con le Stelle, dove si sta facendo notare anche il nuotatore Alex Di Giorgio. L’attore ha ceduto al lungo corteggiamento di Milly Carlucci, che da 17 anni bussava alla sua porta, danzando con la 30enne Giada Lini. Intervistato da Chiara Maffioletti sul Corriere della Sera, Garko ha sottolineato quanto il “divismo” di un tempo sia cambiato, ai tempi dei social.
“Ho vissuto la coda del divismo, che con i social è un po’ morto. Confesso che le persone mi cercano sempre molto, ma certe serate, certi eventi non esistono più. Una volta, in una di quelle occasioni, mi hanno anche lanciato un bambino. Per fortuna la persona della sicurezza vicino a me lo ha preso al volo“.
20 anni fa sulla cresta dell’onda, reuccio delle fiction Mediaset e sciupafemmine solo per i tabloid, Gabriel sta ora vivendo un’altra carriera, meno impegnata rispetto a quella precedente. “Prima ero sempre sul set”, ha ricordato al Corriere. “Mi criticano dicendomi che avevo già studiato danza, ma non è così. Ho solo girato un film, Valentino, in cui danzavo, ma questo non fa di me un ballerino, anche perché nella mia carriera ho sparato a chiunque e questo non fa di me un assassino. Il dato è che quando fai male qualcosa sono tutti pronti ad attaccarti, ma anche quando la fai bene, pare. Ho festeggiato 30 anni di carriera e penso che in ognuna ci sia un’ascesa e poi, dopo un po’, un declino. Prima che arrivi quel momento devi riuscire a mantenere la quota, e quella è la parte difficile. Per me vale la regola della Nutella: se la mangi una volta a settimana ti piacerà per tutta la vita, se finisci un barattolo in un colpo non la vuoi più vedere. L’esposizione va saputa dosare e io sono stato molto esposto. Così, per un po’, ho deciso di prendermi del tempo e mi sono levato dai riflettori. Adesso mi volevo mettere alla prova, dando qualcosa di me e non stando dietro un personaggio”.
Nel 2016, con la co-conduzione di Sanremo 2022, l’apice di una carriera trentennale: “Più popolare di così non potevo essere. Ricordo di aver ricevuto la chiamata da Carlo Conti mentre ero in autostrada e pensavo a uno scherzo. Gli ho chiesto quanto tempo avessi per pensarci e mi rispose: cinque minuti. In quella occasione ho cercato di non pensare a quello che la gente si aspettava da me, di non farmi bloccare dall’idea di dire qualcosa pensando che fosse quello che gli altri volevano sentire e ho iniziato ad essere me stesso. Se sbaglio, ho pensato, almeno sarà per qualcosa in cui credo. Il patto con chi mi stava vicino in quei giorni era di non leggermi nessun commento, nessuna critica”.
Poi in diretta tv, al Grande Fratello Vip, il coming out che ha riempito paginoni e paginoni di giornali. “A un certo punto mi sono staccato da tutto: avevo bisogno di fare chiarezza con tutto e con tutti e quindi ho preferito così. Anche in quel caso, non lo avrei fatto prima e nemmeno dopo. Era il momento giusto. Da lì ho fatto un cambio di passo in generale: magari avessi avuto a vent’anni la testa di oggi. Certe cose avvengono con la maturità, è normale”.
Adesso Gabriel si dice “molto felice, anzi ancora meglio, sono sereno“. Con un sogno chiamato paternità che non diventerà mai realtà. “D’istinto direi di sì, ma no, la società oggi non mi piace“.
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