Il giorno dopo l’irruzione del gender nella tv generalista, ossia l’ingresso del virile Gabriele /Elettra Belli nella casa del Grande Fratello 10, si inaugura a Bologna la settima edizione di "Gender Bender". Questo festival internazionale ma anche interdisciplinare, insolito, inquieto, in costante ricerca ed espansione, diretto da Daniele Del Pozzo, è unico nel suo genere in Italia e per cinque giorni si ridedicherà alle nuove rappresentazioni del corpo e agli immaginari contemporanei fluttuanti intorno al concetto di identità di genere e di orientamento sessuale.
Incentrato su una visione più femminile del solito, spesso in esilio culturale, contro la strumentalizzazione della donna nei media (a questo si riferisce il titolo "Colpo di grazia"), vanta i nomi di Michela Marzano, apprezzata filosofa emigrata in Francia autrice del monumentale "Dictionnaire du corps", di Nora Chipaumire, coreografa dello Zimbabwe, dell’olandese Ann Van Den Broek, di Eleonora Danco e i suoi monologhi queer, arrabbiati e poetici, e di Vladimir Luxuria con le sue fiabe trans raccontate in ‘Le favole non dette’ (Bompiani).
Tra le anteprime cinematografiche, un triplo colpaccio: l’atteso "An Englishman in New York" di Richard Laxton con John Hurt nei panni di Quentin Crisp, il compianto alieno ‘gentiluomo’ autore delle irriverenti memorie gay cult "Il funzionario nudo", celebrato nell’omonima canzone di Sting; il dolente "Pedro", sull’Aids, firmato da Nick Oceano; la rassicurante commedia borghese francese "He’s my girl" di Jean-Jacques Zilbermann.
Al MAMbo, il Museo d’Arte Moderna di Bologna, da non perdere tre appuntamenti con l’arte di Robert Mapplethorpe e del mentore-compagno Sam Wagstaff, Keith Haring e la videomaker Sadie Benning.
In chiusura, il concerto dell’emergente Scott Matthew lanciato da "Shortbus", barbuto artista melodico che si autodefinisce ‘quiet noise maker’, al Museo della Musica sabato 7 novembre alle 22.
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