Da anni in Giappone si discute di matrimonio egualitario, con un recente sondaggio che ha ribadito la svolta a cui è andato incontro il Paese. Quasi due terzi (64%) degli intervistati in un sondaggio condotto dall’agenzia Kyodo News si sono infatti detti a favore dell’uguaglianza matrimoniale. Numeri schiaccianti.
Il 64,3% ha invece definito “necessarie” nuove leggi per promuovere una migliore comprensione della diversità sessuale. Solo un quarto dei partecipanti al sondaggio (il 24,9%) si è detto contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Questo sondaggio arriva pochi mesi dopo la decisione presa da un tribunale giapponese, che ha confermato la validità del divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso, pur precisando come la mancanza di protezione legale per le famiglie dello stesso sesso vìoli i diritti umani.
Una settimana fa il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha licenziato un suo assistente che ha aveva fatto commenti omofobi un riferimento al non voler vivere accanto a coppie LGBTQ+, esprimendo addirittura la volontà di lasciare il Giappone nel caso in cui dovesse essere introdotto il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Quasi sei intervistati su 10 (il 57,7%) ha ritenuto inappropriati questi commenti. In Giappone, va ricordato, non esistono nemmeno le unioni civili.
Ad oggi il matrimonio egualitario è legale in 32 Paesi nel mondo, ovvero Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Danimarca, Ecuador, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Slovenia , Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Uruguay. Grande assente l’Italia.
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