Nel 2021 un tribunale di Sapporo ha dichiarato incostituzionale il divieto al matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Nel giugno del 2022 un tribunale di Osaka ha stabilito che fosse vero il contrario.
6 mesi fa un tribunale di Tokyo ha confermato il divieto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, negandone l’incostituzionalità, ma rimarcando la mancanza di protezione legale per le coppie LGBTQ+, che vìola i loro diritti umani.
Adesso un’altra sentenza che ribalta per l’ennesima volta il tavolo.
Il Tribunale distrettuale di Nagoya ha infatti dichiarato incostituzionale il divieto al matrimonio egualitario. Insieme all’Italia il Giappone è l’unica nazione del G7 a non avere una legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. La costituzione giapponese definisce il matrimonio come basato sul “mutuo consenso di entrambi i sessi”.
La nuova sentenza è stata accolta da scroscianti applausi dagli attivisti in attesa fuori dal tribunale. “È un passo importante verso il raggiungimento dell’uguaglianza matrimoniale“, ha affermato Asato Yamada, avvocato. La sentenza è figlia di una causa intentata da una coppia gay che ha chiesto come risarcimento anche un milione di yen (£ 5.715) ciascuno. Richiesta, quest’ultima, respinta.
Yoko Mixushima, avvocato della coppia, ha detto ai giornalisti che “la sentenza ci ha ripagato del dolore inflitto dalla sentenza dell’anno scorso, che diceva che non c’era niente di sbagliato in quel divieto e dal dolore inflitto dall’attuale governo”.
Un recente sondaggio ha dimostrato come la stragrande maggioranza dei giapponesi sia favorevole al matrimonio egualitario. Quasi due terzi (64%) degli intervistati. Più o meno lo stesso numero (64,3%) ha affermato che sono necessarie nuove leggi per promuovere una migliore comprensione della diversità sessuale in Giappone. Solo un quarto (24,9%) si è detto contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Lo scorso marzo l’opposizione ha ufficialmente chiesto in Parlamento il matrimonio egualitario, scontrandosi con il premier Fumio Kishida, dichiaratamente convinto che una mancata legge non sia “una discriminazione ingiusta da parte dello Stato“. Secondo Kishida il matrimonio gay “cambierebbe la società”, ed è per questo motivo che i legislatori dovrebbero stare “estremamente attenti nel considerare la questione“.
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