Circa 60.000 studenti d’Italia hanno partecipato ad un incontro on line dal titolo “INSIEME PER CAPIRE – LA COSTITUZIONE SPIEGATA AI RAGAZZI“, organizzato dal Corriere della Sera e da Esselunga, tenuto dall’82enne Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio nonché giurista costituzionalista, giudice e vicepresidente della Corte Costituzionale.
Un incontro durato oltre 2 ore, interamente rintracciabili on line, in cui Amato ha incredibilmente dato una visione assai limitata, per non dire distorta, della gestazione per altri, come segnalatoci da un docente di Varese, con riferimento al diritto di diventare genitori, associandola unicamente alla mercificazione del corpo femminile e allo sfruttamento di donne in situazione di povertà. Tutto questo senza mai specificare come tale pratica sia estremamente regolamentata in alcuni Paesi, vedi Stati Uniti e Canada, dove le donne possono liberamente decidere di prenderne parte come puro e semplice atto d’amore, e non certo “per mantenere i propri figli“. Questo è quel che ha detto Giuliano Amato.
Pensate al caso di coloro che per esercitare un diritto o quello che ritengono un diritto, quello della genitorialità, e non essendone nella condizione di farlo nè con la fecondazione naturale nè con la fecondazione artificiale vanno in un Paese terzo, in genere in un Paese povero, e pagando una certa somma di danaro vanno ad effettuare la fecondazione articiale su una donna di quel Paese che fornisce il proprio corpo per la gravidanza del bambino che questi vogliono. Poi lo partorirà, il bambino verrà portato via e questa donna non avrà più nessun rapporto con il bambino. Abbiamo il diritto di fare questo? Non c’è un’offesa alla dignità di una donna, nell’esercitare questo diritto che diventa potere sul corpo di qualcun altro? La Corte Costituzionale italiana, con una decisione scritta da me, ha sostenuto l’illegittimità della maternità surrogata proprio perché offende la dignità della donna e inquina le relazioni umane. Perché porta il contratto economico all’interno di rapporti in cui questo non ci dovrebbe essere.
Dichiarazioni a dir poco discutibili e fastidiosamente semplicistiche, se esposte ad una platea di 60.000 giovani studenti, che hanno suscitato la reazione di un ragazzo, tale Matteo Pinna di un liceo di Sassari, che ha domandato ad Amato: “Come fa la maternità surrogata ad essere una violazione della dignità della donna se è la donna stessa a scegliere se “offrire” il suo corpo? Non è una violazione impedirle questa scelta?“.
Così ha replicato l’ex premier: “La dignità della donna nella maternità surrogata è offesa per lo stesso fatto che possa accadere a prescindere dalle condizioni. Ci sono donne che non sanno come mantenere i 5 figli che hanno. Donne indiane. Arriva una coppia abbiente dall’Europa, va lì, offre una consistente forma di denaro, ottiene il prestito della gravidanza e se ne torna via con il bambino. Tu pensi che non sia offesa la dignità di quella donna, che per mantenere i figli suoi offre il proprio corpo per una vicenda tanto intima? È madre la donna che ha partorito. Trovo questo, è molto personale, agghiacciante“.
Come se non esisterrero altre realtà, ben diverse da quella raccontata da Amato e ampiamente regolamentate, con donne che donano la vita semplicemente perché vogliono farlo, e non perché necessitino di denaro per mantenere i propri figli. Una lettura cieca e limitata di un argomento delicatissimo e quanto mai attuale, così presentato a decine di migliaia di adolescenti dal vicepresidente della Corte Costituzionale italiana.
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Questo signore che prende di pensione ogni mese per 13 mesi l'anno , trentamila euro prelevati dalle nostre tasche , per tutelare la dignità della donna nulla ha fatto detto o scritto di chi per danaro mercifica il proprio sesso .
agghicciante è stato il prelievo forzoso del 6‰ (sei per mille) dai conti correnti delle banche italiane, nella notte di venerdì 10 luglio 1992, legittimato con decreto d'urgenza ..governo Amato
Quando nel 2000 questo figuro era presidente del consiglio, alla richiesta avanzata da Alleanza Nazionale di impedire lo svolgimento World Pride di Roma, rispose così: "E' inopportuno ma non possiamo vietarlo"... credo non serva aggiungere altro.