Governo Draghi, che ne sarà della Legge contro l’Omotransfobia?

Possiamo permetterci un nuovo fallimento, e dover aspettare chissà quanti anni ancora per poter abbracciare una legge tanto necessaria?

mario draghi
Mario Draghi potrebbe essere il nuovo premier.
2 min. di lettura

Il Capo dello Stato ha affidato a Mario Draghi il compito di formare un governo, dopo il tentativo fallito di un Conte III causa resistenze di Italia Viva. Il 73enne professore, ex Presidente della Banca centrale europea, cattolico e devoto a sant’Ignazio di Loyola, dovrà ora cercare di arrivare ad una maggioranza il più allargata possibile, provando a coinvolgere tutte le forze politiche attualmente in Parlamento.

Peccato che il Movimento 5 Stelle si sia già sfilato, almeno a parole, con il centrodestra spaccato. Giorgia Meloni vuole andare subito al voto, dando di fatto uno schiaffo in faccia al presidente Mattarella che ha rimarcato la pericolosità di un’elezione nazionale in piena crisi pandemica (sanitaria, economica e sociale), Matteo Salvini è indeciso sul da farsi e Silvio Berlusconi parrebbe voler aprire ad un governissimo ma ufficialmente tace. Italia Viva di Matteo Renzi, artefice della caduta del precedente esecutivo, dopo averlo di fatto creato poco più di un anno fa, ha subito espresso voto favorevole al professore, mentre il Pd di Nicola Zingaretti ha chiesto un incontro proprio al Movimento 5 Stelle e Leu, perché consapevole che con Draghi si è aperta “una fase nuova che può portare il Paese fuori dall’incertezza creata da una crisi irresponsabile e assurda“.

Ma sul piano dei diritti LGBT, Draghi come si è espresso in passato? Nessuno lo sa. Pubblicamente, infatti, il professore non ha mai proferito parola a riguardo. La legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, approvata alla Camera ma attesa ancora al Senato, si può definire sempre più in bilico. L’ex maggioranza era pronta ad approvarla così come era passata a Montecitorio, mentre dinanzi ad una  nuova maggioranza ampliata, con possibile sostegno da parte del centrodestra, diventerebbe assai complicato riuscire a portarla a casa, per quanto Pd, 5 Stelle, IV e LEU dovrebber a rigor di logica continuare a sostenerla, anche se non più alleati di  Governo.

“Con Draghi che destino avrà la legge contro l’mobitransfobia?“, si è domandata Vladimir Luxuria su Twitter. “Il professor Draghi non si è mai espresso su queste tematiche e temo che l’emergenza economica e sanitaria (unita alla ricerca di sostegno di partiti tra i più vari) sacrificherà un disegno di legge importante“.

Come a noi specificato da Alessandro Zan poche settimane fa, “la legge contro l’omotransfobia non è una legge proposta dal governo, ma dal parlamento. E in quanto tale deve chiedere il sostegno di tutti i parlamentari, in modo trasversale“. Questo significa che non è strettamente legata al nuovo Premier di turno, bensì ai senatori oggi a Palazzo Madama. I numeri erano al limite a fine 2020 e lo saranno immancabilmente anche nel 2021, se la legge dovesse essere calendarizzata dal futuro eventuale Governo. Capitanato da Draghi o chicchessia.

Se invece si “andasse ad elezioni anticipate“, come ricordato dal relatore Pd un paio di settimane fa, “la legge morirebbe. Inizierebbe una nuova legislatura, e una legge deve essere approvata all’interno della stessa legislatura“. Questo significherebbe aver sprecato un’altra occasione, l’ennesima dopo quasi 30 anni di tentativi, e dover aspettare chissà quanti anni ancora per poterci riprovare. Possiamo permettercelo? Proprio no.

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patriziobuchergmailcom 3.2.21 - 23:11

Speriamo ci diano i diritti e le leggi che ci spettano. Siamo sempre esistiti, esistiamo e sempre esiteremo. Parrebbe che ci vedamo ancora come criminali. Siamo nati così. NESSUNA SCELTA! Amiamo e basta. Non danneggiano nessuno e ovviamente l'omosessualità non è trasmissibile. Mi chiedo soltanto quale QI ci vuole per arrivarci. Io credo che il Professore Draghi c'è l'abbia.

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Franzc Dereck 3.2.21 - 21:35

A completare il quadretto di questo signor Draghi , spicca il nome di una presunta nomina a ministra della Cartabia , un nome una garanzia per noi Gay !!!!

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Franzc Dereck 3.2.21 - 19:49

Uno che ha studiato ai gesuiti , il cui " curriculum" è stato sempre filotedesco , creatura di potentati economici , quale affidabilità puo' dare a noi gay e gente comune? Ci massacrerà economicamente , come fatto in passato dal tandem Monti -Napolitano ! Ho letto anche che Salvini e Berlusconi lo appoggeranno . Grazie Mummia !

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