È una prima serata Academy a tinte LGBT quella che andrà in onda questa sera su Rai 1, ore 21:25, grazie a Green Book di Peter Farrelly, nel 2019 in trionfo agli Oscar: miglior film, miglior sceneggiatura non originale e miglior attore non protagonista a Mahershala Ali, qui negli abiti di Don Shirley, celebre pianista jazz afroamericano e omosessuale nell’America dei primi anni ’60.
Il buttafuori italoamericano, tendenzialmente razzista e vagamente omofobo Tony Vallelonga, noto come Tony Lip e interpretato da un super Viggo Mortensen, è costretto a cercare un lavoro per la chiusura temporanea del locale dove lavora. L’occasione giusta arriva proprio quando incontra Don, musicista che lo assume come autista personale, in vista del tour che lo porterà ad esibirsi negli Stati del sud, proprio dove razzismo e omofobia sono profondamente radicati…
Ispirato alla storia vera di Don Shirley e Tony Lip (pseudonimo di Frank Anthony Vallelonga), attore e padre di uno degli sceneggiatori del film, Nick Vallelonga, Green Book è stato il caso cinematografico del 2018, con 321,752,656 dollari incassati in tutto il mondo dopo esserne costati poco meno di 30. Nessuno avrebbe potuto mai immaginare nulla di simile da parte di Peter Farrelly, regista di Scemo e + Scemo, Tutti pazzi per Mary e Io, Me e Irene, qui per la prima volta separatosi dal fratello Bobby, con cui aveva sempre girato tutti i suoi film.
Vinto il Premio del pubblico al Toronto Film Festival, Green Book è poi improvvisamente diventato il film dell’anno. Non solo i 3 Oscar (battendo titoli come Roma e La Favorita) ma anche 3 Golden Globe vinti, un SAG e il Producers Guild of America Award. Green Book è un road movie lungo le strade d’America dell’ignoranza, della discriminazione razziale, dell’accettazione di sè. Il titolo del film guarda alle guide per ‘automobilisti negri’ pubblicate negli USA e incredibilmente ancora disponibili negli anni ’60. ‘Lonely Planet’ dove trovare strade, hotel, ristoranti e bar frequentabili da afroamericani. Mahershala Ali, già premio Oscar con Moonlight, primo film LGBT di sempre a vincere l’Oscar come miglior film e qui alla sua 2a statuetta da attore non protagonista, interpreta un genio della musica rifiutato dalla propria comunità, quella black, perché essenzialmente ‘diverso’. Il suo Shirley è troppo poco nero, troppo poco bianco e troppo poco uomo, in quanto omosessuale.
Attraverso l’arma del sorriso, e la forza di due personaggi agli antipodi inevitabilmente chiamati a venirsi incontro, diventando amici, Green Book ha fatto breccia tra il pubblico, i critici e i votanti Academy, puntando questa sera alla prima serata generalista Rai. Riuscirà a fare altrettanto?