Il Pakistan ha annunciato pochi giorni fa il blocco ufficiale nei confronti di Grindr, Tinder e altre tre popolari app di appuntamenti per aver violato una serie di nuove regole entrate in vigore all’inizio di quest’anno. Conosciute come le Regole per la protezione dei cittadini dai danni del web, le nuove regole mirano a frenare l’incitamento all’odio, le fake news, i contenuti legati al terrorismo e immorali. Peccato che in tanti abbiano visto questo blocco come un chiaro tentativo di censura e di controllo del web. L’Hindustan Times riporta come la Pakistan Telecommunications Authority (PTA) abbia inviato comunicazioni ai responsabili delle app, perché le loro piattaforme stavano diffondendo contenuti immorali in violazione delle nuove regole.
Il PTA ha prima inviato avvisi a Grindr, Tinder, Tagged, Skout e SayH. Dinanzi al silenzio delle app, la PTA le ha bloccate. Il Pakistan è un paese conservatore e a maggioranza musulmana. Mentre i pakistani transgender possono finalmente identificarsi con la propria identità di genere, le relazioni omosessuali rimangono illegali e punibili fino all’ergastolo.
Le nuove Regole per la protezione dei cittadini sono state da subito criticate, perché viste come autentica censura dei contenuti online. Regole annunciate nel gennaio di quest’anno ed entrate immediatamente in vigore, senza quel periodo di transizione che solitamente ci si aspetterebbe dinanzi a questo tipo di nuovi regolamenti. Regole che minacciano la privacy degli utenti, chiedendo a tutti i siti disponibili online in Pakistan di avere un ufficio fisico permanente nel Paese e che tutte le decisioni riguardanti l’applicazione delle regole siano prese da un coordinatore nazionale incredibilmente interno al Ministero della Tecnologia dell’informazione e telecomunicazioni.
Il PTA ha inviato lettere simili a YouTube e TikTok.
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