L’autoironia aiuta spesso, quando c’è da tirarsi fuori da situazioni infelici, ma dinanzi a quanto accaduto a Marco Ferrero, in arte Iconize, una pietra tombale sull’argomento sarebbe stata la strada più adeguata e ovvia da percorrere.
Per chi non ne sapesse nulla o avesse dimenticato, nel maggio scorso Iconize denunciò pubblicamente un’aggressione omofoba a Milano. Per una sigaretta mancata, venne preso a pugni e insultato in quanto gay. O almeno questo lui raccontò sui social, in tv, sui giornali. Con il passare del tempo quella ricostruzione è stata smontata. Prima dai rumor provenienti dalla casa del Grande Fratell firmate Dayane/Tommaso Zorzi, poi dalle rivelazioni emerse a Non è la D’Urso e Pomeriggio 5, che parlavano di un Marco che aveva inscenato il tutto con un pacco di surgelati sbattuto sull’occhio. Dopo aver inizialmente ribadito la veridicità di quanto raccontato, messo alle strette da presunte confessioni inviate tramite messaggio all’amica Soleil Iconize ha gettato la maschera, confessando di aver mentito.
Quando è successo tutto quanto era un periodo mio molto buio, un periodo dove ho subito molte violenze psicologiche, dove ero uscito da storie tossiche. Tutti abbiamo momenti sbagliati e tutti facciamo gran cazzate. Io mi vergogno totalmente per quel che ho fatto. Tutti possiamo sbagliare, siamo tutti umani. Alzi la mano chi di noi non ha mai fatto una cazzata in vita sua.
Iconize, all’epoca, smentì però di essersi tirato un surgelato in faccia, parlando di autolesionismo, tanto da criticare Barbara D’Urso che aveva dato vita ad una trash fiction sull’accaduto con un pacco di surgelati in versione special guest. Dopo essere sparito per un mese dai social, con profilo sospeso onde evitare tracollo di follower, è ora tornato non solo su Instagram ma anche su TikTok, dove ha ben pensato di ironizzare su quell’indecente menzogna, che in pieno dibattito parlamentare sulla legge contro l’omotransfobia ha prestato il fianco a quella destra che millanta un Paese accogliente (Pillon ancora oggi ringrazia), dove la discriminazione non esisterebbe, tanto da doverci inventare violenze inesistenti pur di portare acqua al nostro mulino.
Come detto, l’autoironia aiuta ma non si può neanche ironizzare su tutto, soprattutto nei rari casi in cui il merdone pestato è tanto imponente. Davvero Iconize pensava che si potesse ridere di un finto attacco omofobo da lui inscenato e a lungo difeso, a poche settimane dall’arrivo della legge in Senato e nel pieno di un dibattito stracolmo di colpi bassi da parte delle opposizioni al DDL? Evidentemente il mese e poco più di ‘disintossicazione’ dai social è servito a poco o niente. Evidentemente Iconize non ha ancora smesso di collezionare “cazzate”.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.