Nella giornata di ieri il Comune di Bologna ha approvato la Carriera Alias, profilo burocratico alternativo e temporaneo che permette la sostituzione del nome anagrafico con quello adottato dalla persona transgender interessata. Il provvedimento si inquadra nel solco di un progetto politico attuato grazie a una rete di comuni italiani, piano di cui aveva parlato la consigliera comunale di Milano Monica Romano durante una conferenza tenuta da Acet nei giorni dei talk dello scorso Milano Pride (leggi). E propio Milano nel Maggio 2022 aveva approvato il registro di genere: successivamente il sindaco del capoluogo lombardo fece un vero e proprio appello a Lecce, Bologna, Reggio Emilia, Taranto, San Lazzaro di Savena, Ravenna, Livorno e Messina. Dopo il registro di genere approvato a Lecce, è ora la volta di Bologna.
Nel capoluogo emiliano, lo strumento della Carriera Alias (sostanzialmente identico al Registro di Genere) è stato proposto dalla Presidente della Commissione Parità e Pari Opportunità Porpora Marcasciano, di concerto con la Vicesindaca Emily Clancy. Esso consentirà il pieno riconoscimento del diritto all’identità di tutte le persone Trans e Non Binarie che, – a qualsiasi titolo – si interfacceranno con il Comune, compresə dipendenti e privatə cittadinə, utenti di biblioteche e abbonatə al trasporto pubblico.
“Sarà possibile per tutti i dipendenti del Comune richiedere il badge, l’indirizzo di posta elettronica, la targhetta sulla porta del proprio ufficio con il nome d’elezione prescelto. Lo stesso avverrà per i cittadini con la tessera delle nostre biblioteche e, in accordo con T-per, per gli abbonamenti al bus“, ha precisato Clancy a LaRepubblica, sottolineando come “sentirsi sicuri e accolti nel luogo di lavoro, nelle biblioteche, sul bus” sia fondamentale. “Come dipendenti e come cittadini. L’ultima legge a tutela delle persone transgender è la 164 del 1982. Quarant’anni in cui sono cambiate molte cose, a partire dal fatto che un tempo per essere riconosciuti era necessaria la medicalizzazione. Il nome elettivo significa poter vivere appieno i propri diritti. Lo stesso vale per la scuola“, ha aggiunto la vicesindaca, “vero equalizzatore delle opportunità, il luogo primariamente deputato alla rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutte e tutti alla società. Altro che merito e loghi che rievocano il Ventennio“.
“Con l’adozione della Carriera Alias amministrativa sarà possibile garantire il pieno diritto ad essere orgogliosamente se stessə, ben prima e senza la necessità di ricorrere al lungo, costoso e patologizzante iter giudiziale imposto dall Legge 164/1982“, hanno festeggiato dal MIT- Movimento identità trans, che negli ultimi mesi ha strettamente collaborato con l’Amministrazione comunale, mettendo a disposizione le competenze del proprio nuovo Settore Giuridico. Quest’ultimo, nato con l’elezione del nuovo Direttivo, si è da subito adoperato al fine di contribuire, anche sul piano tecnico e legale, a diffondere e realizzare buone prassi di tutela e supporto della Comunità Trans.
“Un passo importante, dunque, che oggi più che mai rappresenta un chiaro posizionamento politico ed una netta rivendicazione: quella sull’autodeterminazione, quella sui nostri corpi e sul diritto ad essere noi stessə“, sottolinea il MIT.
“Considerando che la carriera alias è già estesa a tutta la grande rete universitaria di Bologna – spiega a Gay.it Roberta Parigiani, avvocato del MIT – e che in questa città possiamo vantare un numero consistente di cittadinə che frequentano le biblioteche comunali, possiamo dire che questo provvedimento va incontro alle esigenze di moltissime persone, non solo dipendenti del Comune“. “La stessa Marcasciano” continua Parigiani “come Presidente della Commissione Pari Opportunità ha già in atto l’utilizzo del proprio nome di elezione sulla propria email e sui documenti da firmare”
Foto di Petr Slováček su Unsplash + Karollyne Videira Hubert su Unsplash
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Un po' poco esaustivo questo articolo per una notizia così. Una persona può votare con l'identità di elezione a Bologna?